Si omologa la 38.a giornata del 13 maggio 2010:

Risultato (20 presenti):

4 beppe, rossi, pardini2, sodomax, aiazzar, tucci, bertacca, fede, papo, marietto

3 sauro, marcosauro, sodostè, cantalupi, pepo, becagli, rooney, pietrino, g,francesconi, mano

Classifica: Allegata.

Omo Sky: Papetto, ottiene la vittoria che cerca combattendo come un mujaidin (era dal 14/12/09 che non vinceva).

Omo Skyfo®: Marietto, il gol della vittoria da 26 cm dalla riga di porta allo scadere non riesce a cancellare le 70/75 caate che – a sua insaputa – ha fatto prima.

Personaggi, brodezze e momenti Hellzapopping:

Beppe (con l’Holter) tocca quota mille e la cifra tonda viene onorata dalla specifica presenza di G.Francesconi – che mancava dai tempi di Cartagine – Papetto che ha lasciato uno con la cataratta pendolone – e festeggiata a cena dal Poli con tanto di torta, regali, frontini e altre stronzate terapeutiche.

Da ricordare il gol 3-3 del Rossi che stoppa di esterno destro – faticando come un sollevatore di pesi iraniano con un bilanciere di 6 tonnellate – una palla servitagli a 3 km/h, poi s’inclina di 30 gradi a babordo come quando varavano i bastimenti di lato agli inizi del secolo scorso e, quando sembra stia per sfracellarsi con la tempia e tutto in terra, fa partire una puntalinata che entra precisa nell’angolino come un mignolo nel buco del culo e riesce miracolosamente a riacquistare l’assetto.

Il gol precedente era nato da un’azione provata e riprovata che prevedeva il seguente SCHEMA: Papo da metà campo serve una palla a mezz’altezza a Beppe appostato fuori area che, tegghio come quello ritto del monumento ai Caduti, FINGE di non riescire a far meglio che ridanni il pallone a Papetto. L’imbecille, invece di alzà la testa, controllà la palla e magari cambiare gioco che fa? FINGE di esse un caribù a testa bassa inseguito da una branco di giaguari neri affamati, stronzi e in calore che lo voglino inculà e poi mangià e allora tira d’istinto una sassata al volo in porta colpendo nella regione occipitale sinistra Beppe che gli stava dicendo di non tirà. La palla, dopo avenni strappato alcune sopracciglia e svegliato il trigemino si dirige in porta sul secondo palo.

Il dolore della pallonata è stato niente in confronto alla soddisfazione del gò.

Poi un colpo di testa del Mano (sì, sempre lui): dopo un lungo batti e ribatti di colpi testa con la palla che le rispettive difese rimandavano al volo l’un l’altra, interviene lui spedendola non solo nella direzione opposta a quella voluta, ma direttamente in fallo laterale.

Da ricordare anche il quotidiano vituperio all’Aiazzar che, mentre era in porta, ha subito un gol di Pietrino da 35 metri ed è stato infamato aggrottandosi e riuscendo a emettere in sua difesa solo alcuni suoni forse traducibili da un esperto in geroglifici del basso Nilo.

Ultimo flash un dribbling di Pietrino – il 79simo della serata – che va a infrangersi contro Gianni che, suo compagno di squadra nonostante se ne stesse in disparte e silenzioso sulla riga del fallo vicino alla panchina, aveva la colpa di essere in campo ed è stato redarguito con un “e te che ci fai qui?” che la dice tutta sul concetto gioco di squadra.

Prossimo turno: lunedì 17 maggio. Attenzione – anche se giovedì 20 ci saranno delle assenza a causa di Velden – il Pandorito viene disputato regolarmente.

Il giudice unico autoproclamato