Risultato (16 presenti):

3: tucci, sodomax, sodostè, marmo, bertacca, papetto, federico, rooney.

2: g.amma, sauro, matrone, incabino, beppe, becagli, rossi, pardini2.

Provvedimenti disciplinari: punti

Classifica: v.sopra.

Spettatori: uno: Recco.

Omo Sky: Bertacca.

Omo Skyfo®: Poli, in contumacia. Ha detto veniva, gioava, faceva, brigava “t’ho detto che vengo, l’ho promesso…” e poi non è venuto. C’aveva una ricorrenza così assurda che se diceva che andava al battesimo del diavolo era più giustificabile.

Note & hellzapopping: Bella partita equilibrata e combattuta. A 27 partite alla fine della 16.a edizione il Tucci riallunga sul Rossi, che insegue a 19 punti di distanza, e su Federico a 22. Alle loro spalle SodoMax – autore di un partitone – e Sodostè superano rispettivamente Sauro (al 4° posto) e Pardini (al 7°). Ottima anche la prova di Matrone che poi s’è esaltato a cena ingubbiandosi di panicacci. Da rilevare che, alla faccia del brucia culo, abbiamo finito due barattoli di Nutella.

Prossimo turno: giovedì 30 settembre.

Il Giudice Unico Autoproclamato

Risultato (16 presenti):

4: beppe, rossi, marmo, pardini2, renato, francè, filippo, sodostè.

3: tucci, federico, aiazzar, g.amma, g.limusè, sauro, matrone, incabino.

Provvedimenti disciplinari: Nessuno: il Tucci ha ritrovato le fasce e ha indossato regolarmente quella di leader. Pardini2, con grande orgoglio, quella di omoskyfo

Classifica: v.sopra.

Omo Sky: Filippo.

Omo Skyfo®: Matrone.

Note & hellzapopping: Nel prologo della settantaseiesima contesa Sauro e Rossi, con estrema dovizia e tatticismo, fanno le scelte dando fondo a tutte le loro doti strategiche. Peccato che Sauro abbia scelto Sodomax che non c’era, le squadre non cambiano e iniziano le polemiche.

Ancora polemiche per un rigore (che c’era) assegnato per fallo di Pardini2 su Incabino e ulteriori polemiche per un altro rigore assegnato per una mano di Sauro così palese che la su’ moglie n’ha telefonato da casa mentre eravamo a cena chiedendogli “o Saurino, ma gioate a pallamano o a calcetto?”.

Poco prima, coprendosi d’istinto la tempia, era stato sempre il Pardini2 a deviare con la mano un tiro che secondo l’Aiazzar “andava diritto all’incrocio dei pali”. Ovviamente il signore delle idrovore, il feudatario della bonifica, ha innescato una spirale di polemiche che lo ha portato a contestare un paio di falli laterali, due o tre punizioni (naturalmente tutte per lui), per poi bugnare per la temperatura dell’acqua della doccia, per il PH del bagnoschiuma e per il colore delle ciabatte di Marmo.

Ma la cosa non è finita lì perché quando è entrato in casa ha inciampato nel portaombrelli ottenendo di battere una punizione nel sottoscala.

La su moglie, dopo aver pazientemente assistito al calcio da fermo – che si è sfortunatamente stampato sulla sciambrana della porta di salotto – gli ha detto con tono grave “Maurizio, oggi la ditta per cui lavoravo è fallita, ho perso il lavoro…” e lui, con una faccia che ricordava un cercopiteco depresso strappato alla madre e schioccato solo in una gabbia all’aperto di uno zoo in provincia di Frosinone, quasi interrompendola “sta bona, a me m’hanno negato una punizione da poco fuori il vertice alto destro dell’area di rigore!”.

E lei, continuando “…ero stravolta sai, poi nel parcheggiare andavo un po’ troppo fortino e ho picchiato la macchina contro un autoblindo, c’abbiamo da pagà 8.000 euro di danni all’esercito”.

Lui – non riuscendo a cancellare dal viso l’espressione del dispiacere per aver mancato il gol nel sottoscala – “ti capisco, ma non la farei troppo palloccorosa, pensa a me che poco dopo la mano del Pardini2 quell’altri hanno preteso e segnato su un rigore contro che non c’era!”.

A questo punto del colloquio i genitori hanno sentito un fracasso nell’ingresso, era il bimbo che con una pallonata aveva spaccato la vetrage buttando in terra anche l’uomomorto e tutti i giacchetti che c’erano appesi. “Ti sei fatto male?“ “No pappà, però è punizione di prima perché l’uomomorto m’ha fatto la lo sgambetto!”. L’Aiazzar incazzatissimo “di prima una sega, al massimo è punizione di seconda, ora mettitici anche te”.

Ogni riferimento a persone, geometri o cose esistenti nella realtà è puramente casuale, il raccontino di cui sopra è puro frutto della fantasia e dell’affetto verso un amico che, d’altra parte, non è così per cattiveria; ha fatto la sua scelta religiosa ben precisa: è protestante.

Ultima annotazione: era il 51° compleanno di Francè che ha offerto lo champagne per tutti. Ma oltre questo particolare anagrafico il roccioso terzino s’è distinto durante il match perché ha preso una tremenda pallonata nel muso. In precedenza a tutti quelli che avevano subito lo stessa sorte gli era rimasta sulla coscia la forma delle cuciture del pallone, il logo della Diadora, il palloccoro della valvola etc.

A Francè niente di tutto questo, è stato lui, la “Cosa” del Pandorito, a lasciare le grinze della sua fronte nel pallone.

Prossimo turno: lunedì 27 settembre.

Il Giudice Unico Autoproclamato

Risultato (22 presenti):

3: sauro, beppe, mario, incabino, ambrogi, pardini2, rossi, poli, giorgino, renato, francè

3: tucci, federico, sodomax, sodostè, giorge, aiazzar, marmo, becagli, rooney, g.amma, g.limusè.

Provvedimenti disciplinari: Nessuno: il Tucci é sprovvisto della fascia di leader semplicemente perché l’ha persa.

Classifica: v.sopra.

Omo Sky: Francè.

Omo Skyfo®: Pardini2.

Note & hellzapopping: Gonfia, rieravamo in troppi. Ventidue persone in 800 metri quadrati significa che il gioco latita, hanno prevalenza lanci lunghi, gioco aereo, e il culo di trovassi dove casca il pallone. Se te sei deficitario nei colpi di testa o non hai culo di capire un po’ prima dove lo manderanno, il pallone non lo becchi mai. L’unica è battere calci d’angoli, falli e punizioni, sennò son cazzi.

La partita è stata brutta ma tirata, e comunque quando festeggi il gol vuol dire che ci sono state partecipazione, sana deficienza e agonismo, quest’ultimo forse anche troppo specie da parte di qualche bischero che si scorda chi siamo e che stiamo facendo.

E’ stata bellissima l’esultanza di Marmo quando ha freddato di sinistro al volo Pardini2 (reo, secondo qualche mentecatto, di aver respinto di pugno proprio in quel particolare punto del campo). Il lungo attaccante, nel momento dell’abbraccio con qualche compagno, era l’immagine della contentezza, aveva gli occhi di un bimbo che trova il trenino nuovo montato in salotto.

Lato negativo della serata – perché non è tutto rose e fiori – l’eccessivo pitignismo di chi discute su ogni episodio e ci pianta regolrmente una scanagliata di 5 minuti come se la non approvazione della propria opinione fosse un’onta.

Bisognerebbe inoltre anche spogliarsi della tendenza a scaricare sugli altri – invocando per esempio falli minimi, mai fischiabili o addirittura inesistenti – la responsabilità del proprio errore. Fra di noi fenomeni non ce n’è, e se qualcuno si sente ancora calciatore dovrebbe chiamare il CUP, per le visite psicologiche non serve neanche l’impegnativa del medico.

Tornando alla cronaca, la 75.a giornata è stata caratterizzata da un’innumerevole sequela di palloni andati nella pista di pattinaggio, nelle frasche, nella via Galgani e anche una sul gazebo adiacente gli spogliatoi. La squadra capitanata dal Rossi è andata sotto di due reti per poi pareggiare e passare in vantaggio con un eurogò di Sauro che, fino allora, si era distinto per alcune conclusioni che più che tiri in porta ricordavano le trasformazioni stile rugby.

L’arrembaggio della squadra del Tucci è stato intenso. La difesa dei Rossi-boys era imperniata su Marietto, Pardini2, il Poli, l’Ambrogi e Francè: in sostanza mancavano Pisolo e Mammolo poi c’erino tutti i sette nani. Mariettolo ogni volta che colpiva di testa blaterava qualcosa, Ambrogiolo non ha aperto bocca, Pololo brontolava più di Brontolo. Spettacolare la prestazione di Francèolo che ha dato l’anima per mantenere il vantaggio e, a un certo punto, s’è sverginato la testa respingendo un traversone del Becagli. Questo episodio gli è valso il titolo di omosky.

Chi invece ha usato la testa in modo anomalo è stato Pardinolo2. Ogni volta che colpiva la sfera la tirava a sua insaputa dalla parte opposta a quella in cui stava guardando. A un certo punto, da tanto che la mandava sempre precisa indietro, abbiamo avuto il sospetto che fosse posseduto della bimbetta del film “L’esorcista”, quella che ruotava la testa a 360 gradi e vomitava il passato di piselli sulla federa.

Picchia e mena la squadra del Tucci ha trovato il pareggio che è rimasto il risultato finale grazie anche a una traversa colpita da Renato ed una sua prodezza su un tiro ravvicinato del Giorge.

A cena s’è riso come matti, ma l’argomento non è signorile quindi rimane segretato. C’è gente ha sudato più a ride che a gioà.

Prossimo turno: giovedì 23 settembre.

Il Giudice Unico Autoproclamato

Risultato (18 presenti):

6: aiazzar, beppe, rossi, sodomax, renato, g.amma, pardini2, matrone, francè.

2: papo, poli, sauro, ambrogi, tucci, incabino, federico, filippo, marmo.

Provvedimenti disciplinari: Il Tucci é sprovvisto della fascia di leader ma non ni si può levà un punto perché non c’ha la posta elettronica e nessuno l’ha informato della diffida. Ni va detto poi se sgarra ni si leva un punto.

Classifica: v.sopra.

Omo Sky: Rossi. Prestazione da incorniciare: assist, gol e un’innumerevole quantità di palloni rubati agli avversari. A un certo punto era così infervorato che, nonostante cascato in terra oltre il fallo laterale, pur di non lascià la sfera a un compagno (G.amma) s’è anche fatto male.

Omo Skyfo®: Marmo, che s’è addirittura autodenunciato del fatto. Complimenti.

Note & hellzapopping: E’ stata la partita del black-out.

Dopo cinque minuti che si gioava s’è spento tutto, anche l’illuminazione pubblica della piazza. Non appena i tre o quattro lampioni d’intorno al campo hanno cominciato a ridare un flebile raggio di luce è presa la smania di ricomincià subito. L’omino dell’impianto è entrato in campo e ha detto “signori pandoriti (testuale) dato che è andata via la corrente potete gioà fino alle 9 e 20”

Nonostante la rassicurazione del gestore e che qualcuno cercasse di frenà l’ardori “aspettiamo di vedecci  meglio, si rischia di farsi male”, alla stragrande maggioranza – e qui sta la forza deficiente che dà linfa al Pandorito – n’è importata una sega e ha voluto ricomincià a gioà.

Nella semioscurità i compagni e gli avversari li distinguevi dai particolari più svariati tipo la posizione in campo (Francè, aldilà dei calzoncini catarifrangenti, lo riconoscevi perché era fisso in difesa a destra e il Pardini2 a sinistra), la silhouette devastata da pizze-e-birre, la lucentezza riflettente della pelata o dal modo di incedere come, per esempio Aiazzar che, quando è emerso dalle tenebre, pareva Quasimodo che va a cercà Esmeralda dopo la scampanata di mezzanotte.

Il match è stato senza storia, la squadra vincente è partita forte e, nonostante le iniziali belle parate del Tucci (costretto in porta dal primo malanno in 16 anni di calcetto), s’è portata rapidamente sul 4-0. Il tempo di gioire per il gò del 4-1 poi g.amma, con un tremendo rasoterra di prima di rara bellezza, ha infilato la palla nell’angolo opposto ammazzando le velleità di Papetto & c e abbracchendo il Tucci.

Il CiroFerrara a riposo s’è sentito un po’ in colpa per il passivo pesante, sembrava un mastino napoletano che ha mangiato la braciolina ai ferri fatta appositamente al padroncino costretto a letto dalla gastroenterite, ma in realtà non ha responsabilità su nessun gol, anzi, sullo 0-0 – su un forte diagonale di g.amma – il nandropasticcere è completamente uscito dalla prospettiva della copertura della porta (coi piedi quasi fuori dal campo) per poi riallargare a sorpresa un braccio, tipo giostra del saraceno, col quale ha respinto la cannonata.

Chiosa col momento topico da highlights: Federico nel controllarlo è montato sul pallone che n’ha fatto da leva sollevandolo da terra e sdraiandolo. Ricordava una tartaruga caretta-caretta (quelle che partoriscono a Lampedusa più protette e coccolate che gli extracomunitari scappati dall’Africa) che, nella furia di deporre le uova, n’aveva treppiata una e s’era ribaltata agitando in aria le zampette che ni spuntavino dal carapace nella disperata ricerca di proteggere il pallone-uovo.

Prossimo turno: lunedì 20 settembre.

Il Giudice Unico Autoproclamato

Risultato (21 presenti):

5: incabino, sauro, poli, g.amma, renato, federico, aiazzar, tucci, mario, giorgino.

4: fabrizio, beppe*, matrone, bertacca, francè, pardini2, giorge, rossi, sodostè, becagli, rooney.

(*) Beppe, all’uscita di Renato, ha cambiato squadra per riequilibrare (10 contro 10…) le squadre ma rimane perdente perché il risultato non è cambiato.

Comunicazioni: Marchino, il figliolo del Giorgetti, assume per comodità la denominazione di Giorgino.

Provvedimenti disciplinari: Diffida a Tucci perché sprovvisto della fascia di leader. Ammonizione a Aiazzar perché piuttosto di dà la su’ maglia del Brasile a quell’altri (era gialla come le casacche) c’avrebbe gioato col montgomery di peloncino sopra.

Classifica: v.sopra.

Omo Sky: sauro .

Omo Skyfo®: giorgino.

Note & hellzapopping: Baraonda, 21 in campo, una squadra schierata col 4-3-3 e una col 4-2-3, oltre naturalmente ai due portieri.

Proprio i numeri uno sono stati fra i protagonisti, da una parte il Rossi – ancora claudicante a un piede – che si è opposto bene con tutte le parti del corpo alle sassate dei due più pericolosi frombolieri del Pandorito: G.amma e il Poli. Ancora più straordinaria, al punto da meritarsi la nomination di omosky, la prestazione di Sauro che si è reso protagonista di alcuni interventi strepitosi.

L’uomo dei balocchi ha sciorinato tutto il suo particolare stile che consiste nel precedere e accompagnare la parata con un urlo che sa di pre-sofferenza, sofferenza e dolore per la pallonata e gioia, post-gioia e immediato incremento dell’autostima per la parata.

Dovunque vada il tiro lui intanto si sdraia e poi si oppone allontanando dalla propria sagoma la parte del corpo che ritiene più idonea ad evitare la rete. Perciò in simultanea con l’urlo alza una mano, divarica un ginocchio, allunga un piede, sventola un orecchio e poi finisce la performance immancabilmente sdraiato sulla riga di porta.

Su una clamorosa bomba ravvicinata del Giorge c’ha messo le mani ma l’ha parata di narice destra, quasi di palpebra, il tutto accusando rossore alla parte colpita, rossore che è prontamente svanito non appena sono entrate in circolo le endorfine dell’autostima.

Dopo di lui in porta c’è andato Incabino. Anche lui, probabilmente nell’ambito della regola della naturale emulazione padri-figli, s’è tuffato diverse volte sdraiandosi in terra sulla riga e spengendo in bocca agli avversari il grido d’esultanza per due gol che sembravano praticamente fatti.

A differenza del padre non emette ancora gli urli (l’ugola completa lo sviluppo verso i 39 anni) ma il modo di opporsi sulla riga di porta sembra fatto con lo stampino.

Altra teoria, che contrasta con quella dell’ereditarietà, è quella per cui Sauro lo ha allenato a sventare i furti con tecnica di placcaggio agli stinchi del malvivente. Se provate a rubà un pellicciotto da Incaba vedrete che anche le cassiere – anche se non di primo pelo – si tuffano basse, urlano e acciuffano i manigoldi per i nodelli prima che varchino la riga del portone. L’urlo, in questo caso, è perché a volte potrebbe non scattà la sirena dell’antitaccheggio.

E se abbiamo accennato a un figlio che emula calcisticamente su pà, ce n’è stato un altro che calcisticamente magari può avè emulato la su zia, o la su nonna ma non certamente su pà. Mentre il Giorge fa di tutto e bene – e ne abbiamo già parlato in un precedente commento – il su’ figliolo s’è sistemato all’attacco e c’è rimasto stanziale e inoperoso come il gatto che ha imparato dov’è la cucina del ristorante.

L’unico cenno di esistenza è stato un intervento sgalembato che ha trasformato un contropiede attivo in uno passivo e che gli ha cucito addosso la fascia di omoskyfo.

Ultime annotazioni: una discesa sulla fascia destra di G.amma che s’è ingobbito a ogiva e, non ha dribblato, ha sfrattato due o tre avversari che ni si volevano opporre ma hanno avuto la stessa efficacia con cui un vigile urbano stagionale può arginare una sommossa in una favela.

Per chiudere Francè: s’è cambiato i calzoni, anziché avecci quelli rossi usuali n’aveva un paio arancioni fosforescenti. Sistemato in una zona limitata della difesa, facendo piccoli movimenti in su e giù, sembrava una colonnina dell’SOS che lampeggiava tutta, non solo il fanalino.

Prossimo turno: giovedì 16 settembre.

Doppio aggiornamento grazie al SodoMax (custode di risultati e formazioni) e a Beppe (tornato in soccorso all’analfabeta della classifica: io).

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Si omologa la 72.a giornata del 9 settembre 2010:

Risultato (13 presenti):

6: federico, renato, becagli, rooney, sodomax, aiazzar, tucci

4: rossi, matrone, filippo, marmo, francè, sauro

Classifica: v.sopra.

Omo Sky: renato, voglioso e realizzatore di qualche bel gol

Omo Skyfo®: becagli, un n’ha indovinata una!

Note & hellzapopping: Bella partita combattuta finita alle 21.20. Federico sul 5-2 ha cambiato squadra per bilanciare la partita ma è da considerare vincitore.

Prossimo turno: lunedì 13 settembre (oggi).

Il Sostituto Autoproclamato del Giudice Unico Autoproclamato

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Si omologa la 71.a giornata del 6 settembre 2010:

Risultato (14 presenti):


7: Rossi, Rooney, Becagli, MaxSodo, Sauro, Magnani, Pietrino
4: S.Sodo, Giorgetti, Tucci, Aiazzi, Mano, Bertacca, Federico
Omo Sky:: senza ombra di dubbio Pietrino, in vena, voglioso, stranamente
altruista, ( 2 assist ) e qualche gol, non ha rotto i coglioni e quando partiva, seminava in dribbling gli avversari alla velocità di Bip-Bip come ha giustamente osservato mio frate.
Omo Skyfo®:  Aiazzi, senza discussione.
Note & hellzapopping: Bella partita, buon ritmo, si è giocato fino alle 21.10 e il risultato si è
deciso solo nel finale.
Il sostituto etc etc…

Risultato (14) presenti):

5: rossi, becagli, poli, sodostè, francè, marmo, aiazzar.

5: rooney, beppe, sauro, sodomax, tucci, filippo, federico.

Classifica: v.sopra.

Omo Sky: sauro.

Omo Skyfo®: federico. Più che un calciatore di calcetto sembrava un pellegrino che aveva smarrito la via francigena al quale, mentre andava in qua e là per il campo cercando un’anima pia che ni desse informazioni su dove cazzo fosse Roma, talvolta ni capitava fra i piedi un affare rotondo che lui scansava mandandolo indistintamente verso un altro dei personaggi curiosi che si dibattevano nell’enorme stia in cui era capitato. Il pellegrino viandante si è poi unito allo strano gruppo in un’osteria della darsena rifocillandosi a iosa – specie di fagioli all’uccelletto – quasi come se avesse bisogno di propulsione aggiuntiva per riprendere il cammino verso la meta.

Provvedimenti disciplinari: ammonizione al Tucci perché non s’è messo la fascia di leader.

Note & hellzapopping: Mentre ci sono nostri coetanei che portano a piscià il cane, il Tucci e il Rossi fanno le scelte. Scintille tra il Tucci e il Rossi appena finite le scelte. Intervengono i mediatori dell’Onu (il Tucci aveva già abbandonato le trattative minacciando l’invasione della striscia di Gaza) e viene “sacrificato” Francè che, ovviamente per indebolirle, passa nelle file nemiche.

Il momento clou è poco dopo l’inizio: Sodomax affronta Francè ed esegue un dribbling carpiato con rotazione sul piano sagittale, naturalmente semina il rude terzino ma monta sul pallone e acquisisce un’inclinazione che non può che portarlo a brucare l’erba sintetica del campo. Nel corso dell’acrobazia, sventura nella sventura, incoccia anche lo stinco zeppato col parastinco fuori sagoma del Gargoyle con la maglia del Botafogo e questo contatto gli devasta le rimanenti possibilità di non precipitare al suolo.

Mentre l’uomo che esprime gli stati d’animo coi movimenti della fronte è a terra con le gambe per aria, Francè, ritrovatosi col pallone fra i piedi, si gusta la ripartenza in contropiede ma, anziché passare la palla a un compagno, la treppia perdendo anche lui – però in modo molto più repentino – l’assetto catapultandosi giù di testa, in pratica autoschienandosi come in un folle combattimento solitario suicida di lotta  grecoromana, disciplina in cui si cimentano da bimbetti gli integralisti islamici che poi da grandi si fanno esplode.

Se ci fosse stata una ripresa televisiva c’era da facci un poster col fermo immagine dei due contendenti entrambi a schiena in giù e braccia e gambe per aria: sembravano due vacche morte stecchite perché affogate per via dell’alluvione a New Orleans.

Per solidarietà ci siamo sdraiati – schiena giù e gambe e mani in su – anche io e il Becagli che eravamo lì nella vicinanze… è stato un momento intenso di Pandorito.

Bellissimo anche il dialogo tra il Tucci e il Becagli nel tenero tentativo di consolarsi a vicenda perché autori di due autoreti uguali: cross rasoterra quasi dal corner e tap-in nella propria porta perché non ce l’hanno fatta a fermare la corsa: “non potevo fà altro” e l’altro “neanch’io”.

Il Pandorito è teatro, una rappresentazione unica e irripetibile in cui gli spettatori sono anche i protagonisti. Noi non si porta a piscià il cane.

Si tira il collo al papero.

Prossimo turno: lunedì 6 settembre.

Il Giudice Unico Autoproclamato