.

… e ora mancano solo 3 partite:

Risultato (14 presenti):

7: tucci, beppe, rossi, gamma, poli, rooney, rossi.

5: federico, sodomax, pardue, limusè, mario, matrone, becagli.

Classifica: v.sopra.

Omo Sky: Bertacca. Bravissimo a stare al suo posto, a fare la posta agli attaccanti, ed anche in fase di impostazione. Probabilmente lo ha aiutato la sua carriera da postino.

Omo Skyfo®: Rooney. Capitato in una squadra predisposta al fraseggio, è sembrato trovarsi a suo agio come un camoscio orfano dalla nascita svezzato dalla protezione animali e rilasciato in libertà alle Maldive.

Note & hellzapopping: Con i 4 punti odierni il Tucci mette una seria ipoteca sulla conquista del titolo. Il nandropasticcere ha ora 6 punti di vantaggio su Federico e 4 su OsteopoRossi che però, al 99%, salterà la prossima partita. Nonostante le scelte fossero apparentemente equilibrate, la squadra del leader ha preso subito il largo portandosi sul 4-0 per poi resistere alla veemente reazione di Fede & soci per la verità un po’ troppo fraulini in difesa.

La parata determinante l’ha fatta proprio il Tucci su un bel diagonale di Marietto. Lui, portiere della V2 ai tempi della guerra fredda, s’è opposto le sue mane pratiche di cornetti, briosce, zuppe e sfogliatine ma ormai non più avvezze a certi sforzi di gioventù. Il tiro del Turo era abbastanza potente, s’è alzato e il leader ha proteso le mani davanti alla faccia cercando di adattarle alla rotondità della palla, per attutirne l’impatto.

Non c’è mai riuscito.

Ha respinto la cannonata lasciando le mani un po’ troppo aperte, in una posizione che un po’ somigliava a quella del Papa nel momento dell’Urbi et Orbi, ma anche quella di Giucas Casella quando cerca di ipnotizzare qualche gallina (in entrambi i sensi) o babbalocco di turno.

Nonostante il suo sguardo avesse un che di magnetico (occhi spraccati), e trasmettesse un misto di terrore e rassegnazione con una percettibilissima retroespressione interrogativa del tipo “ora che cazzo faccio?” e “la parerò?” , il pallone ha tirato dritto per la sua strada passando per occhio e acciuccignandosi tutto nel muso del leader complimentato subito dai compagni per la prodezza ma incapace di apprezzare gli apprezzamenti perché, come vitello colpito dal morbo della mucca pazza, ha cominciato ad andà di traina per poi trovare sostegno nella rete di fondo campo.

Non si ricordava neanche di averla leggermente deviata con una mano.

Lì per lì, nel momento del dolore, l’ha confermato salvo poi smentirlo e poi a cena, incalzato sull’argomento, con l’onestà che lo contraddistingue, con le braccia conserte e rifocillato dal filetto al pepe verde ormai sulla via del duodeno, rilasciare questa dichiarazione: “so una sega io, per qualche minuto non ho capito una sega”. Aveva la faccetta sorridente.

Figuratevi noialtri e il Poli…

Prossimo turno: giovedì 23 dicembre. Non mancate c’è qualche defezione.

Il Giudice Unico Autoproclamato che non sente seghe. Se le fa.