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Si omologa la 104.a e ultima giornata del 30 dicembre 2010.

Risultato (15 presenti):

VINCENTI  6     rossi, beppe, papetto, bertacca, mario, francè, pardue.

PERDENTI  4     becagli, mano, limusè, federico, sodomia, tucci, matrone, gamma.

Classifica: vedi sopra quella finale.

Comunicazioni: la 2.a partita del campionato 2011 è posticipata a venerdì 7 gennaio. Dopo il match cena al Buo di Misurino con tanto di premiazioni. Pepo: dice il Tucci che devi portà la ghiaia.

Omo Sky: Bertacca.

Omo Skyfo®: Francè.

Note & hellzapopping: Si è conclusa la combattutissima 16.a edizione vinta dal Tucci che si era assicurato lo scalino più alto del podio già da tre partite.

La 104.ma giornata ha definito gli ultimi piazzamenti che erano ancora in ballo: il Rossi ha intascato la medaglia d’argento a scapito di Federico (bronzo) e Beppe ha mantenuto il 4° posto rintuzzando l’attacco di Sodomax classificatosi 5°. Gli ultimi guizzi in avanti li hanno messi a segno Gamma e Bertacca – rispettivamente piazzatisi 11° e 17° al posto dei desaparecidi Aiazzar e Marmo – e Marietto che è balzato dal 16° al 14° sopravanzando Fabrizio e Francè.

Quest’ultimo s’è guadagnato la fascia di omoskyfo® per un’azione di gioco avvenuta verso un quarto alle nove. Era in porta e mentre i perdenti ci pressavino come una muta di cani va dietro alla volpe, lui ha fatto ripartì la propria squadra affidando il pallone a uno che è una sicurezza nei disimpegni: io…

Ovviamente per la legge della savana tutti i leoni, giaguari, pantere, orsi e coccodrilli hanno attaccato subito l’impala monco. Il passaggio in sé e per sé non era un dare l’opportunità ad un compagno di giocare, era un vero e proprio “scarico di responsabilità”. Avendo Gamma che ni girava al tondo m’ha visto me e m’ha dato il pallone come quando da bimbetti si gioava a palla prigioniera che stava per finì il tempo, insomma  il gesto è stato come dire “io a qualcuno gliel’ho data, ora s’arrangerà lui”.

Io, l’impala, che probabilmente ho avuto il torto di esse il più vicino, di esse girato dalla su’ parte, d’esse suo amico dal 1965 e di avè incrociato il suo sguardo di volpe spaventata, sono solo riuscito a stoppà la palla di ciatta destra e a ridannela, più o meno volontariamente, quasi subito indietro rasoterra.

Lui, reinvestito troppo precocemente della responsabilità di fà qualcosa di non nocivo alla propria squadra, è andato in caona e invece di calciarla subito verso qualsiasi punto cardinale – forse poteva anche prenderla con le mani perché al Pandorito non s’è mai battuta una punizione per fallo di retropassaggio al portiere – ha cominciato a rumà col pallone come il merdaccino con la pallina di ciotta.

Nel momento clou dell’estasi c’ha dato una pedata cogliendo pieno Gamma, che ormai n’era addosso come il mantello a Zorro, e facendo carambolare il pallone in porta. Ha detto “Ehò, se la pigliavo di mano era punizione”. Ma era mogio, aveva l’occhi bassi. Gli si leggeva in viso lo stesso senso di colpa di quando la tu nonna ti entrava a sorpresa in camerina perché sentiva mugolà e invece del gatto ti ci trovava te con la ceppa strangolata dalla mano.

Eri rosso come il peporone e l’unica sterile difesa era il deficiente tentativo di dissociarti da quel groviglio appicciticcio di mani e billo, billo che però a 14 anni ha vita propria, sta tegghio a prescindere e gl’importa una sega se la tu nonna ha visto solo quello del tu’ nonno tanti anni fa…

Anche lei diventava rossa e, nel gioco dell’ho visto ma non ho visto, ti diceva “ma che facevi?”. Te (sempre con la fava semirimpiattata) “studiavo”. E lei “va bè, allora appena hai finito di studià chiamimi che vengo in camerina a ridà il cencio”.

Prossimo turno: lunedì 3 gennaio 2011 – Prima giornata della stagione 2011

Il Giudice Unico Autoproclamato che non sente seghe. Se le fa.