Non sembra placarsi l’ondata di proteste che ha investito il più longevo torneo di pallone del mondo.

Dopo la pubblicazione su alcuni quotidiani della foto che proverebbe l’esistenza di una organizzazione segreta interna al Pandorito, le contestazioni si sono estese in tutta Italia.

Nella foto ANSA  un momento della manifestazione di stamani a Milano.

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Risultato (19 presenti):

VINCENTI:               3:   beppe, tucci, limusè, maxmalf, aiazzar, canta, dino, pepo.

PERDENTI:               2:   matrone, pardue, rossi, becagli, gamma, sodostè, sodomax, filippo, fede, rooney.

PER CONTO SUO:   –     pietrino

Classifica: vedi sopra.

Omo Sky: Gamma. Quando aveva la palla lu si provava a levannela in due o tre ma non c’era verso, pareva Spartacus che strappava le catene e noi i soldati babbalocchi romani che piglino le ciaffate, ni si sposta l’elmo sulle ventitrè e poi ni casca la lancia in tera. Ha fatto un gò così bello che se lo facessi io dovrei prende delle pasticche di depressivo da mezzo chilo per evitare di andare in crisi d’euforia.

Omo Skyfo®: Rossi. v.sotto.

Note & hellzapopping: Ieri sera, per la prima volta nella storia del Pandorito, durante il riscaldamento abbiamo gioato al peoro (in italiano: torello). Ebbene siamo riusciti a litigà anche durante il peoro: perché te ti sei scansato, no me l’hai data male te, allora gioamo dentro il cerchio del centrocampo

Altra perla è che uno* dei deficienti che ha fatto scelte prima ha scelto il Cantalupi, poi ha scelto Luca…

Poi, meno male, il match è iniziato.

Nonostante mancasse dal 23 agosto e lamentasse diversi acciacchi – si parla anche di gonorrea ai polpacci – il Maxmalf alla prima palla che ha toccato ha segnato subito.

Si è trattato di una partita equilibrata col risultato sempre in bilico, coi PERDENTI (che han gioato meglio e meritavano di vince) che hanno riacciuffato due volte il pareggio salvo capitolare su una prodezza di Dino. Da rilevare che i PERDENTI hanno colpito tre pali e i VINCENTI uno.

I PER CONTO SUO punti.

Per quanta riguarda invece l’omoskyfo®, il Rossi ha girovagato tutta la sera per il campo nel tentativo disperato che ni passassero il pallone ma somigliava più a un frisbee che a un gioatore. Quando finalmente n’è capita la palla per fà gò di testa e riscattà la serata anonima lui s’è preparato all’inzuccata, ha staccato elegante in alto (via… diciamo che è restato un attimo senza toccà tutti e due i piedi in tera, è meglio), ha allargato le braccia, ha caricato a molla il collo, ma sebbene tutte le premesse ci fossero state e fosse riuscito anche a colpire il pallone con la fronte, il suo riscatto è fallito perché nel frattempo l’Aiazzar – ieri bardato come un pastore afghano in lutto perchè ni erino morte due peore – è uscito di pugno e n’ha rifilato una puntata nel naso pregiudicando la traiettoria del tiro finito alto.

Quando s’è girato tornando verso il centrocampo c’aveva la nappa rossa che, più che un naso, sembrava la cappella di un cocker in odore d’ingroppata, e sbraitava dal dolore e contro l’Aiazzar. Quest’ultimo onestamente ha detto qualcosa in sua difesa, ma l’ha fatto in un linguaggio così incomprensibile che prima o poi rischia di esse obbligato a passà lo stesso esame di italiano cui sono stati costretti ultimamente gli stranieri.

PS: * ero io.

Prossimo turno: lunedì 20 gennaio 2011.

Il Giudice Unico Autoproclamato che non sente seghe. Se le fa.