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Risultato (16 presenti):

VINCENTI:     2 canta (1), rossi, incabino (1), becagli, francè, pepo, tucci, filippo.

PERDENTI:    1 beppe, limusè, sodomax (1), rooney, matrone, federico, sodostè, pardue.

Classifica: vedi sopra.

Omo Sky: Canta. Si pianta in mezzo alla difesa affiancato da una parte dal Tucci e dall’altra Francè – pare Cristo in croce in mezzo ai ladroni – e difende con tutta l’umiltà che possiede anche a scapito della classe che lo contraddistingueva ai suoi tempi d’oro (primo dopoguerra, poi col boom degli anni ’60, i figli dei fiori, le droghe, le gite in autostop con una ghenga di omosessuali, si perse). Di testa le piglia tutte lui, le pallonate le piglia tutte lui, i rinvii li vuol batte tutti lui. Però c’è da ammette che fa tutto bene e addirittura completa la sua serata da oscar con il gol della vittoria da 35 metri.

Omo Skyfo®: Sodostè. Sbaglia la prima palla della serata ed è come se subisse un imprinting negativo: anche se non ce l’ha marcata come il su fratello, ni casca la fronte sull’occhi, si frustra, s’abbatte, s’abbrutisce e di lì in poi va fuori tempo come un servizio del telegiornale che si sente la voce del tizio intervistato mentre c’ha la bocca chiusa e viceversa.

Note & hellzapopping: Ai posteri il gò del 2-1 del Canta che rinvia lungo verso l’area avversaria speranzoso di un colpo di testa del Rossi, una sponda per Filippo che arriva da dietro, un assist per il Pepo per un’invenzione di Incabino, un rimpallo favorevole, insomma in un qualcosa che in effetti accade e si traveste da Federico-portiere.

L’uomo in blu, che entra nello spogliatoio alle 20:00 esatte da diversi mesi con l’asciugamanino sul collo, osserva incantato la traiettoria del pallone come un astronomo si gode il passaggio di un corpo celeste. Quando Fede si desta dall’estasi il corpo celeste, anzi biancorosso, ni s’infila morbido sotto la traversa senza lasciare scie ma solo un impercettibile sottofondo di moccoli che sanno di sano Pandorito.

Prossimo turno: lunedì 31 gennaio 2011.

Il Giudice Unico Autoproclamato che non sente seghe. Se le fa.