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NOME D’ARTE: Gamma

DATI ANAGRAFICI: nato a Viareggien (Bassa Sassonia, Germania) il 23/11/63

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CHE ALTRO CAPITO’: quel giorno lì successe pogo o nulla. E’ il giorno prima che è rimasto di brutto nella storia per via che a Dallas un cecchino sparò e fece fuori John F. Kennedy.

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CO-COMPLEANNI:      il 23 novembre sono nati anche Fred Buscaglione quello di “…eri piccola, piccola, piccola così!” un precursore di-fori che riempiva la sua Thunderbird rosa di benzina e sè stesso di whisky fino al punto che il 3 febbraio 1960 si sfracellarono tutti e due contro un albero, Vincent Cassel quello che tromba la Bellucci e anche Sathyi Sai Baba il maestro spirituale indiano morto ultimamente (io caio son tutti morti, sembra di sentì il Tucci dopo la partita) sempre vestito col sottanone arancione con la faccia gigiona che pareva un sassofonista della Electric Light Orchestra. Sai Baba era un religioso, un grande trascinatore infatti deviò anche John Lennon verso l’ascetismo. Era però un po’ controverso, per la cronaca era nato in un posto che si chiama Puttaparty (che nonostante le apparenze non è vicino a Velden). Per proseguire nella nostra rubrica il 23/11/63 i Beatles suonarono al Globe un locale di Newcastle-upon-Tyne.

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SIIMILITUDINI:            Il nostro Gamma non è che abbia molte cose in comune con questi sopra: non c’ha la macchina rosa, non s’imbriaa (più), non tromba la Bellucci, quando i Beatles smisero di suonà lui imparava a fà l’astine e tirava le pallonate alle piantine del giardino di su mà… però… ecco, a pensacci bene, un qualcosa di Sai Baba ce l’ha… l’animo trascinatore.

Voci rimbalzate dal reparto maternità del Tabarracci riferiscono che quel 23 novembre nacque un bambino così taurino ma così taurino che al parto dovette assistere anche un veterinario. Per tagliare il cordone ombelicale dovette intervenire il nonno del mastro chiavaio con paio di cesoie di quelle che il Tuccori usa per acciacciare le auto in demolizione. Ma si ruppero.

Non appena fu in braccio all’infermiera si girò di schiena, si piazzò a testa bassa con i gomiti larghi e, a culate, guadagno mezzo metro di spazio impedendo alla nurse di vedere che stava palleggiando la perina per i clisteri.

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IL “SAI BABA” IN LUI:  Quando lo misero nella stanza dove c’erano le culle di tutti gli altri bimbetti, pur non sapendo ancora camminare (io caio, aveva un quarto d’ora), si alzò in piedi e comincio a impartire disposizione a tutti gli altri neonati: te gioi lì, te fai la fascia destra, facciamo la squadra operaia, te gioi in porta etc etc. Non si sa per quale motivo si trovasse lì anche Beppe che aveva 4 anni e, nonostante volesse fà il terzino, lo mise di punta facendolo frignà.

Dopo sette o otto pallonate – che smusò una bimbina di due giorni, spiaccicò un ciuccino nei labbri ad un bimbo avversario (aveva la casacca) ritardandogli la crescita delle gingive e spaccò la vetragetta contenente il latte in polvere – venne redarguito dal primario 70enne e allora gli tirò una zigovina di collo pieno nelle palle facendolo accasciare privo di sensi all’interno di un’incubatrice al punto che la mamma di Benjamin Button lo riconobbe come figlio.

Il nostro Gamma-Lothar esultò per il primo gol della sua carriera alzando i pugnetti in aria ma poco dopo si fermò, si toccò la coscia, il polpaccio, il nodello, gli adduttori (ce ne ha tre lui) accusando una sessantina di stiramenti e strappi, elongazioni dai quali, a tutt’oggi, non è ancora guarito.