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Risultato (14 presenti):
GROSSETO: 7 - beppe (2), erco (1), sodostè, tucci, limusè (2), rossi (1), pepo. (+1 autogol di Sauro).
EMPOLI: 5 – sauro (1), sodomax, mario (1), aiazzar (1), becagli, fabrizio (2), rooney.
Classifica: vedi sopra.
Sodomax segna ancora il passo e il Pepo continua imperterrito a recuperare posizioni relegano l’ex leader Pardue al 3° posto.
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Omo Sky: Fabrizio. Con assoluta dedizione alla causa tampona da tutte le parti le lacune della sua squadra che tatticamente è disposta in un folle 1-2-3. Più che un uomo d’interdizione è un tampax. Corre senza sosta da tutte le parti (pareva un’anatra che n’han tagliato la testa), collabora senza brontolare e segna due reti. Scusate se è poco.
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Omo Skyfo®: Limusè. Dalla testa agli stinchi è vestito e si muove da calciatore. Il problema è che ieri sera al posto dei piedi c’aveva due gitti (*). Sbaglia l’impossibile, anche un rigore (che, dopo la parata del portiere, ribadisce in rete solo perché il difensore più vicino era sul cavalcavia). Male. Male anche nella foto perché era vestito diverso dai compagni.
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Note & hellzapoppin’: Con la delicatezza tipica riscontrata nei rapporti interpersonali tra gli unni ed i proprietari delle peore, delle capre e dei montoni violentati durante le loro scorribande nel quarto secolo dopo Cristo, alcuni gioatori dell’Empoli hanno dato la colpa della sconfitta al Becagli. Lui, che rientrava dopo oltre 4 mesi, dopo un intervento al menisco, la rieducazione, un fustino di antinfiammatori e svariati piatti di pastasciutta, ha detto che ora questa cosa la dice a su’ pà: il Becagli è un grande.
L’opinione del GUA – che in quanto tale diventa una fatwa – è che la differenza l’abbia fatta invece la scriteriata disposizione difensiva dei ragazzi di Aglietti: Beppe, il centravanti-boa avversario, ha confessato che era più solo di Robinson Crusoè prima che arrivasse Venerdì. La difesa sguarnita, sommata alle caratteristiche di portatori di palla offensivi che contraddistingue Mario, Sodomax e Aiazzar, ha favorito le ripartenze e il modo di giocar palla del Grosseto che, trascinato dal solito Ercolani, ha poi dilagato.
Rossi e compagni giocavano di prima, spostandosi in sincronia, quasi telecomandati. In effetti sembra sia venuto fuori che quelli del Grosseto avessero tutti un chip installato sotto pelle. La centralina di trasmissione – che ce l’aveva imboscata nell’ernia iatale il Tucci – era completa di antenna, un PC, due monitor da 16 pollici, una stampante ad aghi ed un armadietto a due ante contenente sei risme di fogli di carta A3.
Pensare che l’Empoli era passato in vantaggio con uno splendido assist di Sauro che, approfittando di un fallito tentativo d’anticipo del Tucci, aveva messo in condizione l’Aiazzar di battere di prima a rete con un diagonale di pregevole fattura.
Vale la pena descrivere l’intervento infruttuoso del Tucci: il pasticcere difensivo ha preso velocità e sembrava una chiatta che trasporta i rifiuti sull’Hudson che arriva con troppo abbrivio all’accosto e, con sguardo rammaricato e impotente, tira dritto travolgendo ormeggiatori, bitte, cabina telefonica, agenzia marittima, compresi impiegati, seggiole, scrivanie e la foto di Obama appesa alla parete.
Da ricordare infine la parata di muso del Tucci – evidentemente era la sua serata no – che s’è opposto di ganascia destra a un tiro di sfriso dell’Aiazzar che da tanto che era di sfriso ha permesso al Tucci di farsi la barba solo dal lato sinistro.
(*): il gitto era un bastone con un piccolo recipiente attaccato in fondo – tipo un barattolo – che veniva usato per prelevare liquidi dal coppo.
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Prossimo turno: lunedì 4 luglio, inshallah
Il Giudice Unico Autoproclamato che non sente seghe. Se le fa.
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