”…in voce veritas e i fatti van messi sul tavolino”
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Risultato (21 presenti):
LECCE: 4 – matry (1), rossi, bert-h, pezzao (1), papo (1), maxmalf (1), sodostè, fabri, aiazzar, pardue.
GENOA: 3 – narciso (1), limusè (1), beppe, c1p8, sodomax (1), beck, tucci, pepo, fede, francè, rooney.
Classifica: il Rossi si riscatta e recupera tre punti ai primi 5 tutti perdenti.
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Omo Sky: Maxmalf. Si mette a gioà dietro, è efficace ma, visto che i suoi soccombono 1-0 e davanti riescono a combinare poco, si sposta di punta. E’ la mossa vincente. Si mette dalla parte del tucci, gli si mette dietro tipo casa a due piani adiacente a una tettoia e di testa gliele piglia tutte lù. Contribuisce nell’occasione di una rete e una la fa proprio lù. Poi, nell’interminabile convulso finale ritorna in difesa e ri-è efficace. Ottima la prestazione anche a cena per l’idea dell’assaggio di tordelli prima della pizza.
Omo Skyfo®: Beck. Ni manca il cavallo e poi sembrava una statua senza piedistallo. Se la palla gli arrivava nell’ipotetica bisettrice disegnata dei talloni posti in posizione ore 10:10, seppur con alterni risultati, riusciva a giocarla, altrimenti ieri sera pareva un fotografo accreditato con tanto di pass che, anziché stare dietro la linea di fondo o del fallo laterale come tutti i colleghi, s’era infiltrato in campo e ovviamente non poteva allungare un piede o fare un passo per intervenire sul pallone. Qualcuno distrattamente, nella baraonda di gente che era in campo, l’ha fatto anche andare in porta ma lui ha fatto di tutto per non sembrare il portiere.
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Note & hellzapoppin’: Partita tipica del Pandorito iniziata con rating AAA: dopo 2 minuti primi scambi di vedute perché c’era chi voleva il pallone rosso e chi quello blu. Dopo un accenno di trauma cranico per un colpo di testa di Beppe (tenuto nascosto per non essere preso per il culo), è stata la volta di MaxMalf di denunciare aprteamente che quello blu era duro bao.
Una volta cambiato il pallone da AAA si è passati al rating AA con outlook negativo perché l’Aiazzar s’è impermalito per un commento di Papetto (che poco prima aveva distrutto moralmente Pardue) ha preso i suoi ciottorini e voleva andarsene.
Riportato alla calma il geometra dai bulbi piliferi delle spalle iperattivi, pian pianino è venuto fuori Narciso e con lui tutta la sua arteriosclerosi progressiva.
Ad ogni passaggio (a pro suo) non effettuato, intervento difensivo non-eseguito-come-voleva-lui, rovesciata nel sette non riuscita, stop-di-petto-in-corsa-e-passaggio-a-lui-che-senz’altro-avrebbe-segnato non fatto, prodezza-in-tuffo-del-proprio-portiere-con-immediata-rimessa-a-lui non venuta bene, ad ogni gol sbagliato, fino al dramma umano di ogni gol subito, Narciso è andato in esclation urlando a tutto e a tutti perché – beato lui – è normale a Beppe al Beck a Limusè e al Tucci chiedere di scattare, a Francè di fare la diagonale o la sovrapposizione, a Fede e a Rooney di fare un triangolo di prima con lui (triangolo che poi non si chiuderebbe mai…). A un certo ha anche cominciato, calcisticamente parlando, a offendere. Quando lo abbiamo riferito a Pietrino è rimasto sbalordito.
La partita è precipitata nel rating BBB, quasi CCC (senza possibilità di outlook perchè era tardi) quando, alle 21:26 il Genoa ha segnato il gol 3-3.
Con la palla al centro alcuni del Lecce bugnavano per l’eccessiva durata della partita: “volevate gioà finchè non pareggiavate!” e quelli del Genoa “col cazzo, s’era detto si gioava fino alle 21:30” “no, non è vero!” ma che dite? eravamo d’accordo”. Nel mezzo della discussione, con entrambe le squadre schierate nella propria metà campo, altri del Lecce hanno pensato bene di battere a sorpresa e mettere Matry davanti a Fede-portiere e segnare il gol del 4-3.
E’ gol? Non è gol? 3-3 o 4-3? Il GUA propende per il 4-3 ma si riserva di ascoltare i pareri di chi vorrà intervenire prima di omologarlo.
Comunque, scesa al rating DDD con outlook di merda, mentre ognuno continuava il proprio discorso a prescindere dagli altri (per dirne alcuna: il Pezzao l’aveva con l’eccessiva durata del match, l’Aiazzar buttava via il pallone per perdere tempo e allora anche Beppe), la partita è finita e adrenalina e arteriosclerosi hanno cominciato ad abbandonare i corpi e, alle 21:50, i nostri eroi, poco prima accaniti avversari che litigavano su tutto, erano già sulla risina proiettati per pizza, birra, tordelli e coltellacci.
Ai posteri: un colpo di testa del Tucci preceduto da un mulinìo di gomiti tipo le anatre che si sono rotte le palle di stà nella Fossa dell’Abate e vorrebbero volare ma non c’è verso, e poi anche un’inzuccata di c1p8 che, solissimo a metà campo, ha preso la rincorsa, è saltato e appena e tornato con tutti e due i piedi al suolo (dallo stacco all’atterraggio è passato un miliardesimo di secondo) la palla gli ha picchiato in testa ed è andata nella direzione opposta a quella desiderata. In pratica il suo intervento è servito solo a risparmiare un rimbalzo del pallone sul sintetico.
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Prossimo turno: giovedì 13 ottobre, inshallah.
Il Giudice Unico Autoproclamato che non sente seghe. Se le fa.
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