”Accidenti ai campi corti!
Francè (per via che aveva calciato una rimessa laterale troppo lunga, quasi nel campo di là). Pandorito, Viareggio, Italy.
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Risultato (18 presenti):
SOLAIO: 7 – narciso (2), sodomax, sodostè (1), mano (1), fede, rossi (2), bert-h, beck, matry (1).
CAP. DEL POLLINO: 2 - pezzao, sauro, papo (1), beppe (1), pepo, rooney, tucci, francè, maxmalf.
Classifica: Sodomax allunga e, in previsione dell’assenza del Pepo nella metà di dicembre, diventa il favorito n° 1 della 17.ma edizione.
Spettatori: 3: Uccio, il suo cane e Pardue.
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Omo Sky: Sodostè. Quando vede che in attacco c’è baraonda e difficoltà di giocare la palla (a causa dell’affollamento) ha la saggezza di arretrare in difesa dove si rende utile. Poi torna all’avanti e mette a segno il più bel gol della serata: lancio lungo dalla difesa, palla che spiove quasi sulla linea di fondo, lui si fa trovare pronto e, di testa, gabbando Papetto, indirizza in rete scavalcando con un micidiale pallonetto il Tucci che, più che sembrare un portiere, dava l’idea di una massaia con le mani per aria intenta a mettere gli acchiappini ai lenzuoli stesi ad asciugare ad un filo un po’ troppo alto.
Omo Skyfo®: Sauro. Comincia seguendo Narciso in lungo e largo costringendolo a sbagliare e comunque limitandone l’azione. Poi, un po’ perché quello bugnava, un po’ perché la sua squadra vinceva 2-0 e sembrava dilagare, un po’ perché s’era rotto i coglioni lui, abbandona il ruolo di marcatore asfissiante e si mette a fare il centrocampista e l’attaccante infilando naturalmente una sequela mostruosa di errori. Va da sé che il suo cambio tattico ha contribuito a rovesciare l’andamento della partita determinando la debacle della Capannina del Pollino (alla fine poi travolta per 7-2).
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Modifiche regolamentari: D’ora in poi, se mai si verificasse una contestazione insanabile su un episodio di gioco, insomma in caso di litigate “a cappello ‘n tera”, l’omosky di turno ha il potere di arbitro.
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Note & hellzapoppin’: Partita dai due volti. Inizialmente domina il Solaio che si porta sul 2-0, si difende alla grande e manca ripetutamente il 3-0. Poi il crollo verticale, forse anche un po’ caratteriale, sotto i colpi dei nove draghi della Capannina del Pollino.
Ai posteri: A un certo punto c’è una palla vagante nei pressi della panchina. Su di essa si avventano un groviglio di giocatori tra i quali spicca la mole di Federico che riesce ad avere la meglio su tutti. Una volta che il grumo di gente si dirada per via che il pallone ha preso altra direzione, si nota una sagoma, un qualcosa di umano, che giace sul ciglio della linea del fallo laterale.
Ad un primo colpo d’occhio pare un esemplare di tursiope morto straccato poi, notando il k-way celeste, le ganasce magenta e calzoncini e calzerotti arancioni fosforescenti stile operaio dell’Anas e non vedendo alcuna pinna, si giunge alla conclusione che si tratta di Francè. Il rude terzino, rannicchiato a terra in posizione fetale, è rimasto travolto dall’abbrivio – privo di elementi frenanti – di Federico che, sostanzialmente, n’è passato sopra tipo schiacciamilioni tramortendolo. Mentre la contesa prosegue imperterrita, qualcuno osserva la vittima più incuriosito che preoccupato.
In mezzo a tanta indifferenza finalmente qualcuno va a vedè come sta Francè e, dopo averlo esaminato attentamente, riferisce agli altri: “Francè c’ha i calzoncini alla rovescia! ahahahah”.
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Il Giudice Unico Autoproclamato che non sente seghe. Se le fa.
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