”…non tentare l’anticipo così, temporeggia!” – “allora vienci te!”
Dialogo calcistico tra ideologi del Pandorito, 103 anni in due. Viareggio.
.
.
Risultato (14 presenti):
COCOON: 6 - limusè, xmalf (1), rossi (2), fede (1), dino (2), matry, tucci
AWAKENINGS: 5 - beppe (2), sodomax, pezzao (1), sauro, beck (1), pepo, berth. + 1 autogò di xmalf
Classifica: vedi sopra.
.
Omo Sky: Dino. Arriva nello spogliatoio dopo un certo periodo di assenza e lì, mentre si agghinda, racconta una storia raccapricciante di vessazioni patite nel calcio amatoriale. Un coacervo di ruoli neanche di comprimario, bensì di secondario se non di terziario. In una squadra senza patemi di successo, che partecipa ad un campionato che non vinci nulla, o lo fanno entrare a 10 minuti dalla fine, o lo fanno scaldare per 40 minuti facendogliene giocare 5, se non addirittura lasciandolo in panchina, infreddolito e triste come uno snautzer lasciato dai padroni sotto il ponte dell’autostrada a Egna/Ora perché sono andati una settimana a Santorini e si son detti “no preokkupiamoci per Diccke, essere brafo e fedele, manciare qualke tarpone e ci aspettare dopo facanza” e la moglie “si Jurgen, però la museruola potefamo lefargliela…come kazzo mancia?”.
Con queste premesse l’omosky entra in campo, gioa bene, fà un paio un gol, para bene e vince. Tornando nello spogliatoio, si strappa la museruola dal viso e gli spunta un sorriso che dà il senso dello scopo terapeutico del Pandorito. “Dino, vieni a cena?” “No, sono a dieta” saluta tutti, monta in macchina e, invece che per Rovereto, ormai guarito, prende la via per casa sua.
Omo Skyfo®: Sauro. E’ utile alla sua squadra come la sabbia in un nicchio, come la rena in un fungo, come un troccolo di bistecca fra due molari. Agisce random a tutto campo ma dà il “meglio” di sé in fase offensiva infilandosi nelle azioni di gioco come Paolini nelle interviste TV. Affronta con la solita serenità i brontolii dei compagni che gli fanno come la ceppa alle vecchie: nulla.
.
Note & hellzapoppin’: I Cocoon sono tali perché, oltre che di buona tecnica, sono dotati di sorprendente vitalità. Fanno andare la palla dove deve andare e si fanno trovare dove devono essere. Nonostante partano col piede sbagliato, 0-1 (gol del Pezzao) dopo 5 minuti, menano le danze portandosi agevolmente sul 5-1. Il gioco dei Cocoon è geometrico ma spumeggiante, il loro ritmo è da balletto caraibico, colorito e caldo. Viceversa gli Awakenings paiono impacciati, tegghi e danno il senso di freddo (che comunque c’era, eravamo vicini a 0°C). Pezzao agisce solo lungo la fascia destra, pare gioi su uno slittino o meglio su una monorotaia montata dritta e che al posto delle scarpette c’abbia gli schettini, tant’è che in una folle discesa esce dal binario e si sfracella sulla riga laterale. Beppe è rimpiattato nella difesa avversaria come l’omo delle nevi in una grotta e il Berth sembra quello col grembiule che t’invita a entrà nel ristorante. Il Beck invece si muove come un gatto delle navi col freno a mano incantato. Il Sodomax, infine, agisce da San Bernardo ma invece di avecci il barilotto di grappa al collo c’ha il pallone legato ai piedi.
Il netto vantaggio dei Cocoon genera in loro inutili leziosità ed un pericoloso senso appagamento che infatti accende il risveglio degli Awakenings che, nell’ultimo quarto d’ora, escono dal torpore in cui sono caduti (v. omonimo film), si sbrinano dalla cappa di ghiacciume che li avvolgeva, prendono coraggio, rimontano ma il virtuale triplice fischio li inchioda ad un pelo dal pareggio.
.
Prossimo turno: giovedì 19 gennaio 2012, ore 20. A seguire Farinata col cavolo nero al Buo di Misurino
Il Giudice Unico Autoproclamato che non sente seghe. Se le fa.
.
.
.