” Pandoritus est meglium que trombatio ancilla cum vitio fumo”
Iscrizione rinvenuta in una tomba all’interno della sezione malati di mente di un carcere etrusco. Populonia (GR).
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Risultato (14 presenti):
FIORI ROSA: 3 – tucci, pepo (1), dino (1), sodomax (1), francè, c1p8, canta. (età media 51,25 anni, baricentro data di nascita 09/11/60)
FIORI DI PESCO: 4 - rossi, xmalf, beppe (2), fede (1), beck (1), matry, berth. (età media 51,25 anni, baricentro data di nascita 09/11/60!!!)
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Classifica: Il Tucci manca il colpaccio e dal 2° precipita al 6° posto. Vincono i primi sei con Xmalf a guidare il plotoncino.
2° intertrofeo in memoria della psiche di Francè: Beck insiste ed è primo con 12 punti, lo seguono in quattro con 9.
Condimeteo: Temperatura: +4,5°C.
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Note & hellzapoppin’: Quando i Fiorirosa si sono portati sul 3-1 sembrava che per gli avversari non ci fosse più nulla da fare. Le migliori capacità tecniche individuali, la sostanza difensiva del Canta, la potenza in attacco di Dino e l’incisività di Sodomax tornato sui suoi livelli, sommati alle ripetute sbavature dei Fioridipesco, davano adito ad un’imminente goleada. Invece è successo l’incredibile e verso venti alle 9 i Fioridipesco sono sbocciati conquistando 4 punti insperati.
Omo Skyfo®: Pepo. E’ l’emblema del crollo dei suoi. Tutto bene fino a venti alle nove poi prende un gol da due passi, s’innervosisce e precipita in una prestazione opaca, evanescente, blaterante. Ahiahiahi, dov’è finito il Pepo che conosciamo? Dov’è il meticoloso centrocampista calcolatore? Dov’è il ragioniere della difesa? Dov’è il triangolatore isoscele? A casa che brontola mentre legge la Gazzetta.
Omo Sky: Beppe. Due gol e due assist. E allora l’abbiamo intervistato.
L’intervista all’omosky®:
Lo seguiamo appena dopo il triplice fischio che lui saluta alzando le braccia al cielo “Alè, sono entrati quelli dopo! E’ finita!” “E’ contento?” “Da sega!”. Nello spogliatoio si consuma il rito del post-match: quelli che hanno perso mugugnano. Il Canta è imbestialito, Dino rosica, Sodomax alza e abbassa la fronte come quando il negoziante prova se la saracinesca chiude bene.
Quelli che hanno vinto invece godono interiormente come maiali ma lo fanno con delicatezza e rispetto. “E’ giusto - ci dice l’OmoSky raccontandoci un aneddoto – quando nel giugno scorso col Viareggio vincemmo a Cosenza la finale playout condannando i calabresi alla C2, nonostante esplodessimo di gioia, non potemmo neanche esultare perché entrarono un paio di energumeni nello spogliatoio e in modo agghiacciante, senza gesticolare, ci dissero ‘NON QUI’. Noi, senza il minimo timore reverenziale, tacemmo e ci fermammo a festeggiare all’autogrill di Lauria, in Basilicata, provincia di Potenza, a 126 km di strada da Cosenza…”.
Ovviamente nel Pandospogliatoio, anche se la sconfitta a volte assume gravità simili (il Canta continua a bofonchiare ma non si sa se è perché ha perso o per via che c’ha la pancia e non riesce a levarsi i calzerotti), l’atmosfera è meno tesa e viene il momento della discussione su chi è l’omoskyfo? I Fiorirosa sono consci che sarà uno di loro e il Pepo ahiahiahi è assente dallo spogliatoio, e questo lo espone ad un rischio. Beppe ha una certa tensione addominale, C1P8 gli è troppo vicino, anche questo lo espone ad un rischio.
Come succede da 1503 partite pian piano la tensione, con la collaborazione della doccia, si stempera, i perdenti ritrovano il sorriso alla stessa velocità con cui i vincitori domano l’euforia. Tutto rientra nella norma. L’unica cosa fuori dalla prassi è il Tucci che mentre si spruzza il deodorante non cita la solita frase: “lo sapete chi è morto?” , meglio così, nessuno è costretto a toccarsi i coglioni.
Poi, a bocce ferme, prendiamo da parte l’OmoSky® e gli chiediamo dei gol. “Il primo – dice impettito come la leonessa che ha ammazzato una gazzella di Thompon e l’ha portata ai leoncini che allora smettono di gioà a rimpiattino – è stato un calcio d’angolo. Siccome lo so perché ne ho battuti circa cinquemila (una media di 4/5 a partita, fate il conto), i corner al Pandorito sono come il timelapse delle previsioni meteo di Sky. L’area di rigore è l’Europa, gli attaccanti si muovono tronfi come i flussi dell’alta e della bassa pressione, i difensori sono il mare e le terre emerse. Appena mi si crea un corridoio per l’anticiclone delle Azzorre (il Beck) gliela passo lui tira forte e segna. Il gol è venuto così”.
E i suoi due gol?
“Quello del 2-3 è stato grazie ad un assist di Xmalf che m’ha pescato in fuorigioco chilometrico a due metri dal Pepo e io ho deviato di tacco il suo rasoterra: palo-gol col Pepo sbraitante. Il gol del 3-3 è andata così: i Fiorirosa hanno perso palla in attacco, contropiede, Rossi mi ha servito in posizione di fuorigioco chilometrico, mi son lasciato scorrere la palla sul destro, ho fintato il tiro con una torsione ad una velocità cosi impressionante che i reni mi si sono scambiati di posto, il destro è andato a sinistra e viceversa. Mentre fintavo ho visto passà un comodino con la casacca che ha abboccato e s’è sperso verso la bandierina come il serbatoio dell’Apollo 13 nell’atmosfera. Mi son portato la palla sul sinistro – gamba che non mi fa male ma piede utile solo per camminare – ed ho fintato il tiro un’altra volta così rapidamente che entrambi i reni mi si sono riposizionati nell’alloggiamento naturale. Anche in questo caso un meteorite rosa con la fisionomia di Francè m’è transitato per la tangente e mi son ritrovato la palla sul destro. Ammetto (lo giuro) che mi son detto ‘Cazzo, ma quanto dura quest’azione? Non ce la faccio più’. Poi ho stretto i denti e ho dato una pedata al pallone che è andato nell’angolino”.
E il gol decisivo?
“Mi son appostato fra il palo di destra e la bandierina che parevo un cacciatore di folaghe in mezzo al falasco, Xmalf (o Rossi?) sapeva dov’ero ed ha fatto un lancio scavalcando il Tucci, il portiere (che aveva le sopracciglia aggrottate quindi era il Canta) è rimasto mezza strada e io di testa ho servito Fede solo davanti alla porta vuota. Il campione in carica ha fatto rimbalzare la palla poi ha calciato il pallone colpendolo inizialmente col legamento crociato, poi la sfera gli ha percorso tutta la tibia fino a che, grazie a Dio, non ha trovato il nocciolino del malleolo e allora ha preso più forza ed è andata in porta”
E’ stata una grande soddisfazione?
“Enorme, erano mesi che non mi facevano OmoSky®, a cena – quando ho avuto la certezza della fascia – non stavo nella pelle”
E’ per quello che si dava “tutte quelle arie” al Buo di misurino?
“no, per via della zuppa di cereali”
Come ha concluso la serata?
“Son montato in macchina e mi dicevo ‘OmoSky, OmoSky, sono l’OmoSky’. Quando ho sceso il ponte di Pisa ero talmente su di giri che volavo. M’ha fermato una pattuglia di Vigili Urbani con tanto di lampeggiante. Erano in due, il capo è rimasto in auto, l’altro mi s’è avvicinato. Gli ho chiesto se doveva passare una barca, m’ha detto di no e come mai guidavo così a deficiente. Gli ho risposto che è per via che ero contento che ero l’omosky®. Mi ha detto che non capiva allora, dopo un paio di vani abbozzi di spiegazione del Pandorito blablabla, sono sceso dalla macchina e, dalla borsa da gioco che era nella bauliera, ho tirato fuori la fascia bianco blu e gliel’ho fatta vedere”. Continuava a non capire e allora l’ho indossata. M’ha guardato con l’espressione di quello che pensa ‘ora ti ci levo io da prendermi per il culo’ e con un cenno ha chiamato il capo e, mentre questo sfavato si avvicinava sistemandosi il berretto, gli ha detto ‘questo guidava a stupido perché è l’OmoSky®’… il capo mi s’è avvicinato e m’ha chiesto: ‘E l’OmoSkyfo chi è?’ ‘il Pepo’ ‘Avete fatto bene, brontola troppo’.
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Prossimo turno: lunedì 13 febbraio 2012, ore 20.
Il Giudice Unico Autoproclamato che non sente seghe. Se le fa.
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