“Bravo Marietto, ora torna fra 500 partite”
L’augurio affettuoso degli amici al festeggiato.
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Risultato (13 presenti):
CANICATTI’: 5 – rossi, micio, gamma 1, aiazzar, dario 2, mario 1, fede*1.
GATTIBONI’: 4 – fede 1, beppe, parquat 2, pepo, matry, giuliak, papoclo 1.
(*) Fede ha cambiato squadra più volte
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Fatwa: ha detto, anzi scritto (peori leggete il blog) il PZ che il Michetti si pandochiama Micio.
Classifica: E’ una fuga lunga.
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Condimeteo: 26°C, cielo sereno.
8° intertrofeo 2015 da intitolarsi alla puntualità di aggiornamento del blog del tripeoro del PZ: In testa con 13 punti Fede, Matry, Papoclo e Marietto.
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Omo Sky: FEDE: Dopo pochi minuti i suoi vincevano 3-0 e allora, per riequilibrare le forze in campo, è passato lui con gli avversari che, col suo apporto, e con un suo gol capolavoro, sono andati in vantaggio per 4-3! Allora ha ricambiato squadra e ha segnato lui la rete del 4-4. Insomma… che altro cazzo deve fà uno per meritarsi la fascia?
Omo Skyfo®: MATRY: L’ha detto Marietto (anzi m’ha telefonato apposta, lo giuro) perché aveva in motorino il su’ nipote senza casco.
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www.baglinifinanza.it: Mario ha festeggiato la 500.ma presenza.
Note e Hellzapopping: Era stato troppo bello lunedì scorso.
Tutto ammodino, poche proteste, schiamazzi sporadici, nessun infortunio, neanche una pallonata una storta o una frescata per Alvaro… “mi siete mancati” “anche te” baci e abbracci, lingue in gola al limite della franella leggera. E poi quasi tutti l campo in orario, Pietrino nonostante fosse rotto “son venuto apposta” ha fatto le foto ed è venuto a cena, il Canta ha fatto la cecina… Invece ZAC! giovedì sera l’incantesimo è finito, è scoccata mezzanotte, la carrozza s’è ritrasformata in zucca, al principe n’è scappato un cureggione oltre i decibel dell’orchestra, a Cenerentola n’è saltata la dentiera è l’abito n’è ridiventato un grembiule che sapeva di ballocciori e varichina… et voilà… il solito casino: il Pandorito è tornato Pandorito.
Marietto – a cui un amico misterioso ha regalato la maglia con scritto “500” – è arrivato alle 8 e un quarto (plurirecidivo, ha rotto i coglioni), Beppe (che-gioatore!) s’è montato la testa e ha instaurato un cardioduello con l’Aiazzar ma, invece di seminarlo o di rilevacci per lo meno un fallo laterale, gli ha rifilato una pedata (Beppe si scusa ancora), il Pepo ha cominciato a blaterare e invocare modifiche ariane del regolamento perché da vincere facile perdeva, Matry voleva una punizione perché Dario n’aveva levato il pallone in modo deciso, ma siccome il gioco è continuato e i suoi hanno subìto il gol, ha anche Tono ha tirato fuori una delle frasi più in voga degli ultimi vent’anni di Pandorito: “va bene, allora ci entro anche io così” allertando gli avvocati di Papetto sul copyright.
Il Rossi faceva i lanci ai fantasmi dando loro spiegazioni, Papoclo – che l’altra sera aveva il piede caldo e trovava sempre la porta – rompiva la ceppa lamentandosi e chiedendo a Tizio se aveva ragione o no dell’errore di Caio, poi a Caio se aveva ragione o no che Tizio non capiva una ceppa. Poi c’è quello che se lo tocchi è punizione, ma se ti tocca non è punizione (non mi dite “chi” perchè ce n’è una diecina che fa così). Poi Marietto, 53 anni due figlioli e la moglie medico, ma che ogni giorno che passa assume sempre più le sembianze di Bob Rock, ha tentato la rovesciata (!?) e non l’ha colta (“sono scivolato”) ma per sua sventura il piedino della svirgolata, a detta di Papoclo, è passato un po’ troppo vicino alla sua testa e allora baraonda: “quest’altra volta ti ce lo metto io il piede sul muso”. E allora ha tirato una cannonata che l’Aiazzar s’è proteso in tuffo per la parata coi pugni ed è riuscito a sventare la minaccia respingendo alla grande col menisco destro.
In questo bailamme c’è anche chi ha trovato il modo di inventare un ruolo calcistico: il giovedì. C’è chi fa l’esterno, chi il centromediano, ecco Parquat faceva il giovedì , cioè stava in mezzo senza costrutto, nè quando i suoi attaccavano né, forse per coerenza, anche quando difendevano.
Sul 4-4, con la stanchezza che traspariva anche dagli orecchi dei nostri eroi, Giovedì – che forse come pandonome è più bellino di Parquat (propongo il cambio) – nonostante la superiorità numerica dei suoi, invece di passarla, ha fatto il 118° tiro personale della partita. La brodezza si è spenta sugli stinchi di Gamma che è ripartito col pallone al piede come il toro col torero inanime infilzato nelle corna ed ha chiuso la corrida col tiro che è valso il 5-4 finale.
Ovviamente i GATTIBONI’, scordandosi che lo stesso aveva segnato una bella doppietta in apertura, hanno becerato contro Parquat-Giovedì che lì per lì ha messo il broncio. Il Pepo lo ha relegato fra i non ariani.
Poi gemma in chiusura di Marietto (ma andava capito era la sua festa) che ha approfittato di un innocente contatto con un avversario per stramazzare a terra simulando di aver subito un fallo come si fa in una partita scordandosi che stava giocando una partita non vera.
Ma il Pandorito è il Pandorito e dopo 5 minuti era tutto passato. Ariani e non ariani non esistevano più, anzi non erano mai esistiti, né c’era traccia di bronci o musi o brontolii, il festeggiato era già dietro a pasticcini e spumante e cominciava la caccia a omosky e omoskyfo.
Ma il Pandorito è Pandorito e abbiamo trovato la maniera di litigà sulla “cacio e pepe” anziché uno o due “pani arabi” che, ovviamente sono stati sterminati (anche se c’è chi ha avuto da ridì: “avevo ragione io” “no, ero io che l’avevo detto…”).
PS: ora ne lo dite voi al Canta che AVETE spostato la cena a venerdì 21?
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Prossimo turno: lunedì 17 agosto 2015, ore 20. ATTENZIONE: posticipata a VENERDI’ 21 agosto cena (con le mogli) al ranch di nonno Sauno.
Il GUA, Giudice Unico Autoproclamato, che non sente seghe. Se le fa.
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