Si omologa la 37.a giornata del 10 maggio 2010:

Risultato:

1 beppe, poli, rossi, sodostè, pardini2, dino, renato, aiazzar, tucci, bertacca, fabrizio

1 sauro, marmo, marcosauro, g.ceppa, sodomax, pepo, becagli, rooney, dimas, fede, papo, dario

Classifica: Le vedete qui sopra (e se vi pare piccina la potete anche ingrandì)

Omo Sky: Alberto Bertacca, un gigante in difesa.

Omo Skyfo®: Beppe, un monco all’attacco.

Personaggi e momenti Hellzapopping:

1) Dimas. Nel riscaldamento prepartita, aldilà delle solite pallonate alte alla “viva-il-parroco” (quelle che il Donzy s’incazzava e allora io e Albertone si faceva apposta) e dei colpi di testa a marionetta come solo sa fare SodoMax, la maggior parte di noi fa a “passaggi”. Te tiri la palla a uno, quello te la ridà o la ridà a un altro. Ebbene Dimas non riesce a passalla nenche quando si fa a passaggi. Te gli dai la palla rasoterra, lui si mette a fa le finte, dribbla il nulla e poi la tira nel mondo. Redarguito, ripete pari pari la stessa cosa come le bambole Furga (quelle che ora ballano la Lambada, piscino, caino e fanno i pompini a bambolotti) e conclude lo show incurante dell’opinione altrui ridendo come la mamma iena dopo una barzelletta di pappà ieno.

2) Le dinamiche del Pandorito sono le stesse di quando andavi a casa a vedè “i ragazzi di padre Tobia” e la tu’ nonna ti faceva la fetta di pane col burro e zucchero. Eri bimbetto e se c’era uno che aveva un difetto, un punto debole lo massacravi senza ritegno. Ora siamo sulla mezza età e c’è ovviamente più senso del rispetto. Fra di noi c’è gente che nella vita fa l’imprenditore, il professionista, il medico… ma non c’è seghe, in quell’ora del lunedì e giovedì fra le 8 e le 9 – quando sbaglia un gò (l’esempio è l’errore di Federico a un metro dalla porta) e a prescindere dalla più o meno confidenza che c’hai – torna a esse “massacrato” come nel 1970.

3) Sauro in porta, bellissimo: è l’unico portiere che sta proprio in porta nel senso che ci stava dentro, come se la traversa fosse una tettoia. Eppure non pioveva neanche.

4) ultimi flash: il SodoStè mi fa una sponda di testa e io sono in area solo in mezzo a un nugolo di difensori avversari appostati come i coccodrilli nello stagno (ricordo che eravamo 11 contro 12). Ho provato la sensazione di fare da solo lo sbarco in Normandia a petto nudo, verniciato con la pittura arancione fosforescente, armato con la forcella e una manciata di ghiaino e urlando col megafono “merde” ai tedeschi. Ho colpito comunque di testa (naturalmente tirandola fuori) poi un u-boot m’ha centrato la tempia e l’orecchio sinistro che mi sembra d’avecci i Rockets fissi che mi cantavino “we are the robots”.

Dopo 5 minuti sono saltato con Darietto ma ha preso tutto lù: con la testa ha preso il pallone e col gomito m’ha preso la bazza, però m’ha spento l’ipod coi Rockets.

Prossimo turno: giovedì 13 maggio.

Il giudice unico autoproclamato

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