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Risultato (10 presenti):

ORCA: 6    -    pardue, matry 1, sauno 1, papoclo 4, tucci.

LOCA: 2    -    rossi, c1p8, fede 1, manu 1, pepo.

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Classifica:  Sauno allunga.

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Condimeteo: v. allegato.

Spettatori: Beppe.

2° intertrofeo da intitolarsi alla spalla congelata di Osteo: Matry a un passo dalla vittoria, possono impedirglielo solo se perde – e tramite la eventuale differenza reti – Tucci e Pepo.

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Omo Sky: PARDUE: Para anche i sassi.

Omo Skyfo®: SAUNO: Sbaglia l’impossibile.

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www.baglinifinanza.it: Il Canta ha la peggiore media, Incabino sempre la migliore.

Note e Hellzapopping: M’è bastato osservare 10 minuti di partita per vedere in che stato erano gli atleti. Autentici fuoriusciti dalle caverne, abbrutiti da una condizione fisica molto più simile a quella di un collezionista di farfalle obeso anziché di un calciatore, gente che blaterava ad ogni non-azione non-calcistica.

Ho notato una sequela di errori impressionanti: un tiro di Papoclo che l’ha svirgolata così tanto che ha cancellato le scritte sul pallone, due o tre gol sbagliati da Sauno a porta quasi sguarnita che quando tirava sembrava Pinocchio dopo che n’avevano preso fuoco le gambe, un gol subìto dal Pepo che pareva il guardiano del Louvre che gli è scappato un quadro…

Il Rossi correva lento come un maghrebino che nel pascolà le peore al tondo nel deserto scappava, coi calzoni al ginocchio, dal montone confuso che lo voleva inculà, Fede che a centrocampo – per contrastare Tono – ha preso l’abbrivio e non ce l’ha fatta più a fermarsi alla sua contromossa investendolo come un TIR che fa la manovra ma acciaccia il cartello stradale e quello che ni dice vieni-vieni-vieni ferma-basta-ci picchi…

Il Tucci che, colto da una pallonata nei coglioni, s’è messo in un canto come fanno i gatti quando vanno a morì, e ansimava e aoncava muovendo la gorgia che ni vibrava come la schiena dei coccodrilli in amore.

L’inarrestabile passare del tempo ha ulteriormente peggiorato il robotico incedere dell’Ambrogi che a volte, correndo, era più fermo di una seggiola senza braccioli con su una maglia sudata ad asciugare.

Chiudo la pietosa carrellata con l’unico che s’è salvato, l’omosky Pardue, che costretto in porta da un’impressionante numero di acciacchi (si parla anche di gravidanza isterica), ha salvato diversi tiri degli avversari opponendosi per lo più come scudo umano. E’ implicito che, come da prassi, è rimasto anche cinque minuti in terra perchè ha rimediato la solita clamorosa treppiata da Fede che, nell’ultimo periodo, ha confermato il lento procedere della sua metamorfosi in schiacciamilioni.

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Prossimo turno: giovedì 27 febbraio, ore 20.

Il GUA, Giudice Unico Autoproclamato.

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ORCINUS ORCA

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MATTA A MADRID

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METEO

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