Risultato (16 presenti):
5: tucci, aiazzar, sodostè, pietrino, marmo, sauro, locatori, marcosauro
4: federico, rooney, becagli, beppe, rossi, marietto, sodomax, bertacca
Classifica: se ‘unn’avete ancòra vista séte messi male (Papo pensici te)
Omo Sky: Marmo, ha segnato una rete megagalattica
Omo Skyfo®: Rooney, a gentile richiesta
Note hellzapopping: partita in bilico per tutto il tempo risolta da un cross che Marietto portiere ha osservato la palla come Newton la mela. Solo che la mela finì nell’erba ma il pallone nella rete e poi Newton capì la forza di gravità e non fece perde nessuno 5-4.
Da rilevare anche un gol preso da Sodostè che più che un portiere sembrava uno con la crisi d’asma che, quando ha visto Federico avventarsi sul pallone di testa ed avvicinarsi minacciosamente, ha fatto un’espressione come se avesse visto cede la diga del Vajont.
Ottima la tripletta di Federico, ordinarie le schermaglie Pietrino-Marietto due abituati al gioo di prima, al dai-e-vai e al triangolo che per loro è un affare da mette in curva dopo che hanno tamponato. Ottima anche la pizza al “Mai dire pizza”, probabilmente perché un c’era il Cantalupi.
Lì a cena c’era il Tucci capotavola che gigioneggiava con le braccia conserte dopo avè fatto fuori una fetta di coomero. Dietro di lù c’era Gino il cane di Pietrino (non è una rima a bischero, si chiama proprio così il cane dell’ex bomber che era lì a cena con la moglie). A un certo punto a Gino chissà che n’è preso, deve avè scambiato il Tucci per un Calippo: è saltato e n’ha appoggiato le zampe anteriori ognuna su una spalla e ha iniziato a leccanni l’orecchi. Le battole ni si muovevano in avanti e indietro secondo le slinguate di Gino.
Il Tucci aveva sempre le braccia conserte ma l’occhi spraccati e gli orecchi roteanti, pareva un effetto speciale.
Poi Pietrino ha sceso Gino dal Tucci, gli orecchi ni son tornati in posizione di riposo e lui ha carezzato il cane che l’ha guardato malinconicamente come un bimbetto guarda lo stecchino del ghiacciolo finito, poi il Tucci ha rimesso le braccia conserte nella sua classica posizione di attesa e, dopo un quarto d’ora, abbiamo smesso di ride.
Prossimo turno: giovedì 15 luglio (a seguire muscoli e totani ripieni)
cari ricchioni,
1°: vi comunico che Gino (my dog) non ha dormito tutta la notte per l’indigestione di orecchi alla pizzeria del canta dove, farò formalmente protesta inviando la ASL, poichè i titolari devono accertarsi anticipatamente se i loro clienti sono avariati oppure no.
2°: volevo rispondere alla merdaccia del dottore dell’occhi che non mi ritengo assolutamente responsabile dellla fine del Lemmetti e che mi ero tolto dai coglioni prima e che quindi potevano andare avanti tutti felici e contenti, ma questo non è stato perchè ciò che continuavo a dire da tempo si è poi verificato anche senza di me.(forse avevo ragione), inoltre, se io sono vigliacco lo è anch’egli come tutti quelli che sono andati a già da un’altra parte, sono andato a giocare in un’altra squadra solo dopo il ritiro del Lemmetti come gli altri.
spero di essere stato chiaro e non vorrei tornarci sopra, anche perchè ancora mi brucia come è andata a finire come più volte ho ribadito nelle mie e:mail.
a presto IL BOMBER E NON EX BOMBER COME DICE IL CAPELLONE:
Vabè,
qualcuno poteva anche raccontà la rete del Magnani…
Io ero presente e devo dì che Gino c’è rimasto male perchè il Tucci invece di girassi e baciallo sulla bocca è rimasto immobile a fassi leccà l’orecchi, non si fà così in amore ci vuole un pò di partecipazione.Il Magnani ha fatto una rete su un cross dal dietro ed al volo l’ha allungata nel sette, devo dì anche con la complicità del sodo in porta che stava tirandosi sù la fronte, perchè si perdeva 1 a 0 ed era già affranto dopo 3 minuti.
La scena d’amore di Gino e il Tucci m’ha fatto scordà l’autogò di Marmo: su un corner (o qualcosa che ne aveva la parvenza) battuto da Federico, Marmo, che era in porta, s’è chinato come se spingesse una carriola invisibile. Dava la sensazione del rabdomante che con lo stecco biforcuto cerca l’acqua, in realtà stava piegandosi per prendere la palla. Ma ahilui è rimasto tegghio come Melman, la giraffa di Madagascar, il pallone n’ha picchiato nella tibia ed è carambolato nella porta. La sua.
Comunque resta “omosky” perchè il gò è stato veramente bello, è mio amico, ormai n’è stato attribuito il premio, l’altro giorno ha fatto 50 anni e poi – a dissela fra noaltri – al buio un cerino acceso fa luce.
(per i più duri: il resto era poca roba)