Risultato (21 presenti):

5: incabino, sauro, poli, g.amma, renato, federico, aiazzar, tucci, mario, giorgino.

4: fabrizio, beppe*, matrone, bertacca, francè, pardini2, giorge, rossi, sodostè, becagli, rooney.

(*) Beppe, all’uscita di Renato, ha cambiato squadra per riequilibrare (10 contro 10…) le squadre ma rimane perdente perché il risultato non è cambiato.

Comunicazioni: Marchino, il figliolo del Giorgetti, assume per comodità la denominazione di Giorgino.

Provvedimenti disciplinari: Diffida a Tucci perché sprovvisto della fascia di leader. Ammonizione a Aiazzar perché piuttosto di dà la su’ maglia del Brasile a quell’altri (era gialla come le casacche) c’avrebbe gioato col montgomery di peloncino sopra.

Classifica: v.sopra.

Omo Sky: sauro .

Omo Skyfo®: giorgino.

Note & hellzapopping: Baraonda, 21 in campo, una squadra schierata col 4-3-3 e una col 4-2-3, oltre naturalmente ai due portieri.

Proprio i numeri uno sono stati fra i protagonisti, da una parte il Rossi – ancora claudicante a un piede – che si è opposto bene con tutte le parti del corpo alle sassate dei due più pericolosi frombolieri del Pandorito: G.amma e il Poli. Ancora più straordinaria, al punto da meritarsi la nomination di omosky, la prestazione di Sauro che si è reso protagonista di alcuni interventi strepitosi.

L’uomo dei balocchi ha sciorinato tutto il suo particolare stile che consiste nel precedere e accompagnare la parata con un urlo che sa di pre-sofferenza, sofferenza e dolore per la pallonata e gioia, post-gioia e immediato incremento dell’autostima per la parata.

Dovunque vada il tiro lui intanto si sdraia e poi si oppone allontanando dalla propria sagoma la parte del corpo che ritiene più idonea ad evitare la rete. Perciò in simultanea con l’urlo alza una mano, divarica un ginocchio, allunga un piede, sventola un orecchio e poi finisce la performance immancabilmente sdraiato sulla riga di porta.

Su una clamorosa bomba ravvicinata del Giorge c’ha messo le mani ma l’ha parata di narice destra, quasi di palpebra, il tutto accusando rossore alla parte colpita, rossore che è prontamente svanito non appena sono entrate in circolo le endorfine dell’autostima.

Dopo di lui in porta c’è andato Incabino. Anche lui, probabilmente nell’ambito della regola della naturale emulazione padri-figli, s’è tuffato diverse volte sdraiandosi in terra sulla riga e spengendo in bocca agli avversari il grido d’esultanza per due gol che sembravano praticamente fatti.

A differenza del padre non emette ancora gli urli (l’ugola completa lo sviluppo verso i 39 anni) ma il modo di opporsi sulla riga di porta sembra fatto con lo stampino.

Altra teoria, che contrasta con quella dell’ereditarietà, è quella per cui Sauro lo ha allenato a sventare i furti con tecnica di placcaggio agli stinchi del malvivente. Se provate a rubà un pellicciotto da Incaba vedrete che anche le cassiere – anche se non di primo pelo – si tuffano basse, urlano e acciuffano i manigoldi per i nodelli prima che varchino la riga del portone. L’urlo, in questo caso, è perché a volte potrebbe non scattà la sirena dell’antitaccheggio.

E se abbiamo accennato a un figlio che emula calcisticamente su pà, ce n’è stato un altro che calcisticamente magari può avè emulato la su zia, o la su nonna ma non certamente su pà. Mentre il Giorge fa di tutto e bene – e ne abbiamo già parlato in un precedente commento – il su’ figliolo s’è sistemato all’attacco e c’è rimasto stanziale e inoperoso come il gatto che ha imparato dov’è la cucina del ristorante.

L’unico cenno di esistenza è stato un intervento sgalembato che ha trasformato un contropiede attivo in uno passivo e che gli ha cucito addosso la fascia di omoskyfo.

Ultime annotazioni: una discesa sulla fascia destra di G.amma che s’è ingobbito a ogiva e, non ha dribblato, ha sfrattato due o tre avversari che ni si volevano opporre ma hanno avuto la stessa efficacia con cui un vigile urbano stagionale può arginare una sommossa in una favela.

Per chiudere Francè: s’è cambiato i calzoni, anziché avecci quelli rossi usuali n’aveva un paio arancioni fosforescenti. Sistemato in una zona limitata della difesa, facendo piccoli movimenti in su e giù, sembrava una colonnina dell’SOS che lampeggiava tutta, non solo il fanalino.

Prossimo turno: giovedì 16 settembre.

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