“Irma dammi la clava”

gli Antenati rivisti da Pietrino.

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Risultato di ieri sera (12 presenti):

BALI: 2   – ciso 2, manuel, gamma, alvaro, fede, beppe#.

BLINDISI:   –   2 papoclo, aiazzar 2, pepo, giuliak, tucci, mano.

(#) Beppe NON ha cambiato squadra.

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Classifica: v. allegato.

Condimeteo: nonloso°C.

11° intertrofeo 2015 da intitolarsi alla memoria dello scafoide di Osteo: prima del mese.

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Omo Sky: GAMMA: Prima del match ha riparato le stringhe al GUA (che non ce la faceva), poi – e qui sta il grande merito – ha associato un’ottima prestazione a tanta saggezza. Non era facile ieri sera.

Omo Skyfo®: AIAZZAR: Gli s’è dovuto far battere un rigore perché altrimenti se ne andava frignando.

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www.baglinifinanza.it: -.

Note e Hellzapopping: Ci son quelle giornate NO che hai furia ma ti finiscono le pile del mouse, la cartuccia per la stampante o hai bisogno di una persona ma non ti va il telefono. O, peggio, che sono sorti o si sono acutizzati problemi sul lavoro, che hai avuto un malinteso con un amico, che ti dicono che una persona cara non sta bene e altre contrarietà simili.

Il Pandorito, aldilà del benessere fisico del fare sport e del piacere di ritrovarsi fra Amici, c’è anche per questo. E’ uno sfogo. Non ti risolve problemi ma ti scarica, ti porta ad affrontarli con l’animo più sereno, ti stempera le tensioni che sono insite nel vivere e in cui ti imbatti nell’arco della giornata.

E ci sta che una sera a uno girino le scatole e il tourbillon de coglion gli trabocchi fuori dal catafè. Lo vedi, lo vediamo, ci conosciamo troppo bene, che c’è qualcosa che non va e allora transeat “stasera Tizio è nervoso” “addalà Caio è di-fori” e ne tieni conto, sei più tollerante. La volta dopo può succedere a un altro. Può perfino capitare che ciò avvenga per più partite e per più persone.

Ma che accada sistematicamente tutte le volte no. L’ora di spensieratezza diventa una sgradevole rottura di coglioni, un ulteriore appesantimento, checché poi a cena si pasteggi a Nutella e si scherzi e si rida.

Passa la voglia.

E’ per questo che dico che è il caso che si faccia un esamino di coscienza e che si smetta di rompere i coglioni, o comunque a rovinare il divertimento agli altri, specie a quelli meno bravi o più micci.

Chi gioca va apprezzato per quello che può dare (e credetemi non parlo di me, ho serenamente accettato il mio ruolo di menomato).

E se l’arbitro collettivo – che è la nostra modalità da più di 20 anni – non ti dà una punizione, un rigore o addirittura un fallo laterale, porta pazienza, non piantare un casino o, peggio, non andartene lasciando in imbarazzo gli altri.

Un’altra preghiera è cortesemente di ARRIVARE PRIMA AL CAMPO per cominciare alle 8 e, siccome dieci minuti si possono perdere per mille motivi, avvisiamo chi ci aspetta che si può FINIRE ALLE NOVE E UN QUARTO. L’eccezione conferma la regola e ovviamente se uno non può non può.

La partita è stata caratterizzata da una “mascalzonata”: sul 2-0 Narciso ha anticipato (a detta di tutti) regolarmente Papo e si è lanciato in contropiede contro il solo portiere avversario, Papo ha fermato il gioco invocando un fallo inesistente. Lo sa anche lui che gioca a pallone da 45 anni. Poi, più avanti, la perla di Aiazzar che se n’è andato perché voleva rigore perché “non glieli diamo mai”. Per farlo tornare a giocare gli abbiamo fatto battere il rigore…

Per oggi basta così, non credo servano altri commenti.

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Prossimo turno: giovedì 5 novembre, ore 20:00.

Il GUA, Giudice Unico Autoproclamato, che non sente seghe. Se le fa.

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