Risultato (16 presenti):
4: beppe, rossi, marmo, pardini2, renato, francè, filippo, sodostè.
3: tucci, federico, aiazzar, g.amma, g.limusè, sauro, matrone, incabino.
Provvedimenti disciplinari: Nessuno: il Tucci ha ritrovato le fasce e ha indossato regolarmente quella di leader. Pardini2, con grande orgoglio, quella di omoskyfo
Classifica: v.sopra.
Omo Sky: Filippo.
Omo Skyfo®: Matrone.
Note & hellzapopping: Nel prologo della settantaseiesima contesa Sauro e Rossi, con estrema dovizia e tatticismo, fanno le scelte dando fondo a tutte le loro doti strategiche. Peccato che Sauro abbia scelto Sodomax che non c’era, le squadre non cambiano e iniziano le polemiche.
Ancora polemiche per un rigore (che c’era) assegnato per fallo di Pardini2 su Incabino e ulteriori polemiche per un altro rigore assegnato per una mano di Sauro così palese che la su’ moglie n’ha telefonato da casa mentre eravamo a cena chiedendogli “o Saurino, ma gioate a pallamano o a calcetto?”.
Poco prima, coprendosi d’istinto la tempia, era stato sempre il Pardini2 a deviare con la mano un tiro che secondo l’Aiazzar “andava diritto all’incrocio dei pali”. Ovviamente il signore delle idrovore, il feudatario della bonifica, ha innescato una spirale di polemiche che lo ha portato a contestare un paio di falli laterali, due o tre punizioni (naturalmente tutte per lui), per poi bugnare per la temperatura dell’acqua della doccia, per il PH del bagnoschiuma e per il colore delle ciabatte di Marmo.
Ma la cosa non è finita lì perché quando è entrato in casa ha inciampato nel portaombrelli ottenendo di battere una punizione nel sottoscala.
La su moglie, dopo aver pazientemente assistito al calcio da fermo – che si è sfortunatamente stampato sulla sciambrana della porta di salotto – gli ha detto con tono grave “Maurizio, oggi la ditta per cui lavoravo è fallita, ho perso il lavoro…” e lui, con una faccia che ricordava un cercopiteco depresso strappato alla madre e schioccato solo in una gabbia all’aperto di uno zoo in provincia di Frosinone, quasi interrompendola “sta bona, a me m’hanno negato una punizione da poco fuori il vertice alto destro dell’area di rigore!”.
E lei, continuando “…ero stravolta sai, poi nel parcheggiare andavo un po’ troppo fortino e ho picchiato la macchina contro un autoblindo, c’abbiamo da pagà 8.000 euro di danni all’esercito”.
Lui – non riuscendo a cancellare dal viso l’espressione del dispiacere per aver mancato il gol nel sottoscala – “ti capisco, ma non la farei troppo palloccorosa, pensa a me che poco dopo la mano del Pardini2 quell’altri hanno preteso e segnato su un rigore contro che non c’era!”.
A questo punto del colloquio i genitori hanno sentito un fracasso nell’ingresso, era il bimbo che con una pallonata aveva spaccato la vetrage buttando in terra anche l’uomomorto e tutti i giacchetti che c’erano appesi. “Ti sei fatto male?“ “No pappà, però è punizione di prima perché l’uomomorto m’ha fatto la lo sgambetto!”. L’Aiazzar incazzatissimo “di prima una sega, al massimo è punizione di seconda, ora mettitici anche te”.
Ogni riferimento a persone, geometri o cose esistenti nella realtà è puramente casuale, il raccontino di cui sopra è puro frutto della fantasia e dell’affetto verso un amico che, d’altra parte, non è così per cattiveria; ha fatto la sua scelta religiosa ben precisa: è protestante.
Ultima annotazione: era il 51° compleanno di Francè che ha offerto lo champagne per tutti. Ma oltre questo particolare anagrafico il roccioso terzino s’è distinto durante il match perché ha preso una tremenda pallonata nel muso. In precedenza a tutti quelli che avevano subito lo stessa sorte gli era rimasta sulla coscia la forma delle cuciture del pallone, il logo della Diadora, il palloccoro della valvola etc.
A Francè niente di tutto questo, è stato lui, la “Cosa” del Pandorito, a lasciare le grinze della sua fronte nel pallone.
Prossimo turno: lunedì 27 settembre.
Il Giudice Unico Autoproclamato