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Si omologa la 17.a giornata del 28 febbraio 2011.
Risultato (12 presenti):
TUTTI-I-RIMPALLI 10 aiazzar (5), pardue, matrone (1), sauro (2), tucci, sodomax (2).
UN-RIMPALLO-SOLO 5 beppe (1), rossi (1), fede (1), pepo, rooney (2), fabrizio.
Classifica: vedi sopra.
Omo Sky: Aiazzar. Con il solito abbigliamento che pare un pastore sardo col burqa, uno di quelli tremendi che inculano le peore assopite o meno produttive, si sistema nel deserto della metà campo avversaria che, per il suo look e per l’assenza di anima viva (difensori), ricorda appunto la Barbagia. Lì, mimetizzato nel buio, sfrutta a dovere tutti i lanci millimetrici ed i contropiedi segnando e facendo segnare a raffica.
Omo Skyfo®: Rooney. Il lunedì è un giorno triste per lui. Parte alle 3 dall’Abruzzo, fa 500 km, arriva in cantiere alle 8, lavora fino a tardi, poi fa la borsa e viene a gioà. Per i primi 2/3 minuti del match è presente poi, col passare dei minuti il sonno perso, i km fatti, i mq di teak incollati, diventano un fattore che lo fanno diventare più anziano di noi e precipita in un dormiveglia atipico, quasi un sonnambulismo calcistico che ha la catarsi definitiva quando va in porta che sembra più una sagoma, un cartellone pubblicitario a forma di uomo che diventa portiere solo se colpito dal pallone.
Però non russa o, se lo fa, lo fa in modo leggero, educato, senza disturbare gli avversari mentre segnano.
Dopo la doccia è così stravolto che nello spogliatoio pare il Jack Nicholson di Shining. Lo accompagna in albergo il Pardue e lui, al momento di scendere dall’auto sfatto e semiaddormentato, sogna di essere con la dama e ricambia il passaggio di Marchino quasi dandogli anche il bacino della buonanotte.
Note & hellzapopping: Il risultato è eloquente. Chi ha fatto le scelte ed ha preso 4 difensori ha vinto. Noi, che abbiamo perso, si sembrava una squadra di Zeman: tutti all’attacco. Però va anche detto che ai vincitori, rinominati appunto Tutti-i-rimpalli, è andato bene tutto. Hanno sfruttato ogni opportunità, ogni errore e contro ogni teoria sul calcolo delle probabilità, hanno vinto tutti i rimpalli. L’unico che hanno perso – comunque a risultato nettamente acquisito – è stato uno di Tono con me che poi ho segnato. Loro, tutti indistintamente, anche quelli senza piedi, lanciavano di sinistro da 30 metri e il pallone scavalcava di misura Fabrizio e cascava preciso sui piedi dell’Aiazzar. Noi nebbia.
Al Pensavo peggio, anche se sempre Aventiniano, s’è aggregato anche Marmo. Il menu è consistito in una vasca da 10 litri di minestrone di verdura. La Donatella ci ha dotati di ramaiolo e noi, stile rancio dei detenuti ( in effetti il recipiente era anche d’acciaio e le nostre facce poco raccomandabili), in piena autonomia operativa ci siamo massacrati. Abbiamo oscillato tra un minimo di due piatti ciascuno, con tanto di pane abbrustolito, fino al top di Marmo che ne ha fatti fuori cinque, quasi sei. Giuro.
Alla prima cucchiaiata mia c’è stato il dramma: sentivo il sapore della cotenna! A me non piace, mi disgusta proprio. Però avevo fame. Però il maiale mi dava noia. Allora ho avuto l’idea: ci metto il peperoncino.
Non vedendoci una sega (occhiali da vicino dimenticati in auto) ho chiesto al Rossi se dalla bottiglietta che agitavo il peperoncino stesse effettivamente andando nel piatto. Non scendeva secondo lui allora ho insistito. Dopo un po’ che scuotevo m’ha detto “ora sì”. Mi son fidato, non avevo scelta, e in effetti il sapore di peperoncino ammazzava quello della cotenna. Poi, dopo la prima aggressione di cinque minuti in apnea al minestrone, ho cominciato a prendere fiato, ho avuto la sensazione d’avercene messo troppo ma Stefano mi aveva detto di no.
Seconda aggressione, secondo piatto, seconda apnea.
Ho avuto il sospetto di aver esagerato col peperoncino quando le vampate di calore si sono intensificate.
Ho avuto la certezza di aver esagerato col peperoncino quando ho visto che il Rossi c’aveva gli occhi crepati di rosso tipo Gatto Silvestro. Non c’aveva visto una sega neanche lui, era cotto dal sonno. Ma ormai avevo giù buttato giù anche la terza piattata, peperoncino compreso. E il peperoncino è afrodisiaco. A me il peperoncino m’attopa.
Sono rientrato a casa e già in macchina al di sotto del diaframma e al di sopra degli adduttori era già iniziato un conflitto. Ognuno, colon e billo, come due entità diverse, reclamava i propri spazi nell’ambito della stessa persona: io.
Il colon, in versione Lampedusa, costretto ad accogliere un flusso anomalo notturno, uno sbarco di paternostrini e verdura maciullati dalla precedente azione del tubo digerente che seminavano gas senza curarsi dello spazio a disposizione.
Più sotto, quello che passa la maggior parte del suo tempo rannicchiato fra le palle e le mutande, pendolone come la penisola italiana sotto l’Europa, stava subendo gli effetti dell’overdose di peperoncino e, nonostante l’ora tarda, dava segni di sonno zero, di insofferenza, di aggressività,.
Ruggiva.
In mezzo a questa tempesta c’ero io. Benigni ha fatto “la tigre e la neve”, io c’avevo “il vento e il tigrotto”.
Io credo che l’appartamento sopra di me sia abitato solo d’estate, anzi lo spero perché se c’era qualcuno avrà pensato che al piano inferiore c’era qualcuno che mentre guardava Bruno Vespa faceva un’orgia satanica. In realtà – sebbene avesse preso vita propria al punto da minacciarlo di farlo dormire da solo in camerina – il tigrotto poi l’ho tranquillizzato.
Il vento no.
Puoi chiudere tutte le porte, avvolgibili e finestre di casa. Puoi stoppinarle, calafatarle ma quando c’hai il ghibli dentro ci fai poco. Devi trovargli una via d’uscita. Ti sembra d’essere posseduto.
E’ da ieri notte che l’esorcista mi sta liberando.
Stamattina ero in salotto e, nel piegarmi per allacciarmi le stringhe, altri sette o otto dèmoni hanno lasciato il mio corpo con boati di media e alta intensità. Ho riso internamente di soddisfazione e ho aperto la porta. Sul pianerottolo c’erano le due signore delle pulizie con le quali sono sempre gentile e loro lo sono con me.
Imbarazzatissimo e rosso come il peperone ho dato loro il buongiorno.
Loro erano più imbarazzate e rosse di me, e non mi hanno neanche dato il buongiorno…
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Prossimo turno: giovedì 3 marzo 2011.
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Il Giudice Unico Autoproclamato che non sente seghe. Se le fa.
Un grande scritto di Beppe. Mi sembra uno dei migliori.
Lunga vita al Pandorito.
Pz
come sempre godibilissimo…ma domani sera, giovedi 3 marzo, è pandorito in maschera o no?
OH Beppe eri in buona compagnia Delafia che nottata ….. vi ricordate Il soldato Ryan, con Tom Hanks bloccato durante lo sbarco in Normandia su Omaha Beach ?…… uguale !!!!………non ne potevo più, ho mandato in tilt anche la centralina per il rilevamento delle polveri sottili dell’ARPAT alla scesa del cavalcavia….. poi mi sono ritrovato seduto sopra la pancia il Cinghiale del SodoMax, che evidentemente si era dimenticato di legarlo e non avendo meglio da fare è venuto a trovarmi, mi ripeteva ” è vero che stasera abbiamo vinto, ma quando hai il culo di stoppa un pallone,( visto che co’piedi ci camini e basta….. un lo dice ma lo pensa…..) un lo tira dall’altra parte del campo, dallo a me che io so come funziona……” credevo di essere uscito dall’incubo….. invece ero finito nel quarto o quinto livello del sogno come nel filme Inception … ho tirato la trottola….. si è materializzato il Rossi mascherato da giocatore di calcio, ” Te sei arrivato ultimo stai in porta”….. il Pepo…. ma te hai pagato?…. l’Aiazzar che diceva qualcosa, ma non capivo….il Papo, sei un miccioooo quando giocate contro di me siete tutti dei fenomi!! l’Ammanati che mi inseguiva e mi tirava pallonate a refe nero…..poi Beppe, il GUA,…. non ti preoccupare marchino sarai l’omoskyfo del PANDORITO a vita sei contento?…… mi sono svegliato ho bevuto una bottiglia di acqua con la Brioschi….. ho fatto un rutto di fantozziana memoria, mi sono vestito ho preso un caffe e stranamente sono andato a lavorare,in macchina il mio compagno di viaggio ha tenuto polemicamente aperto il finestrino dell’auto fino a Carrara insultandomi ripetutamente , questo mi ha fatto pensare che forse la prossima volta mi devo dare una regolata.
@canta….. io vengo sempre mascherato…. “da giocatore”….. tanto lo avrebbe detto il Rossi cosi gli ho tolto la battuta. Qualcosa mi porto nella borsa!
o Sauro porta le parucche, porta l’avanzi di magazzino dell’anni prescritti, porta valcosa.
Comunque ha ragione il Pardue: siamo già bardati da gioatori finti.
Per chi non l’avesse notato lunedì scorso c’era anche Di Natale (sì, quello dell’Udinese) a gioà al Pandorito, era mascherato da Aiazzar.
Aveva comprato la maschera nel reparto “orrori”.
O Sauro ti do un’idea: fai fà e metti in vendita le maschere di noi del Pandorito. Ci fai i migliardi.
o ragazzi siete semplicemente fantastici….
sono qui che ancora rido del commento del GUA di lunedì… che delafia eccoti il pardue… … complimenti anche a te concierge!!
un sarò viareggino … ma il cinghiale “sodomax” sulla pancia del pardue mi pare proprio di vederlo ah aha ah …
Beppe, in effetti qui ti sei superato! Il bollettino del 28 febbraio è un’opera d’arte!
Complimenti
Andrea
Beppe è da una vita che dico che non ti meritiamo, per le scarse repliche, ma alla fine cosa si può aggiungere oltre alle tue opere?
Hai un modo di scrivere che lascia….senza parole.
Sauro, mi associo a Beppe e spero che porti almeno le parrucche!